Tassa sui conti correnti in arrivo a fine giugno (come ogni anno): ecco le novità 2020

Tassa sui conti correnti in arrivo a fine giugno (come ogni anno): ecco le novità 2020
Tassa sui conti correnti in arrivo a fine giugno (come ogni anno): ecco le novità 2020
di Francesco Bisozzi
Venerdì 26 Giugno 2020, 16:00 - Ultimo agg. 27 Giugno, 13:42
2 Minuti di Lettura

Il Covid-19 non frena la tassa sui conti correnti, in arrivo a fine giugno, puntuale come ogni anno. Costa per le persone fisiche 34,20 euro per dodici mesi e 100 euro per quelle giuridiche. Un balzello che ha il sapore di una patrimoniale e che in tempi di coronavirus figura tra le scadenze fiscali che non hanno beneficiato di una proroga. Per lo Stato la tassa vale milioni di euro di introito. In Italia i correntisti coinvolti dall'esborso sono circa cinquanta milioni. Le esenzioni si contano sulle dita di una mano. 

LEGGI ANCHE --> Contributo a fondo perduto, quasi un milione di domande: già versati 730 milioni

L’imposta di bollo viene prelevata direttamente dal conto corrente. Si paga per il solo fatto di averne aperto uno. L'entità del prelievo non varia sulla base né dei soldi depositati né del numero di operazioni effettuate.  Solo se il limite di giacenza media risulta inferiore a cinquemila euro non è richiesto il versamento. Così la legge: «Si applica sugli estratti conto, inviati dalle banche ai clienti ai sensi dell’articolo 119 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, nonché estratti di conto corrente postale e rendiconti dei libretti di risparmio anche postali: per ogni esemplare con periodicità annuale. Come detto l'imposta vale 34,20 euro all’anno per le persone fisiche, ma questo mese si versa un quarto della somma, 8,55 euro. L’imposta non risparmia i titolari di libretti di risparmio bancari e postali.

Un'ulteriore deroga al pagamento dell’imposta di bollo sul conto corrente è data dalle capacità reddituali del risparmiatore. Ovvero, coloro che hanno un Isee inferiore a 7.500 euro sfuggono al balzello. A patto, chiaramente, che siano in possesso della certificazione rilasciata dall’Inps sul valore Isee. Al riparo infine le carte prepagate, pure se dotate di Iban bancario, oltre ai conti correnti Paypal che non rientrano nella categoria dei conti correnti bancari. Quanto al limite relativo invece alla giacenza media, fissato a quota cinquemila euro, è stato introdotto dal governo Monti nel 2012.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA