Tasse di novembre sospese, 800 milioni di imposte congelate dal decreto Ristori: ecco quali sono

Tasse di novembre sospese, 800 milioni di imposte congelate dal decreto Ristori: ecco quali sono
Tasse di novembre sospese, 800 milioni di imposte congelate dal decreto Ristori: ecco quali sono
di Francesco Bisozzi
Mercoledì 11 Novembre 2020, 15:55 - Ultimo agg. 19:03
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Nuove proroghe e sospensioni allontanano le tasse di novembre anche nelle zone gialle e arancioni. Circa 800 milioni tra imposte e contributi non saranno versati questo mese per effetto del decreto Ristori Bis che aggiorna il precedente e amplia la platea dei beneficiari dei rinvii, estendendoli anche alle aree caratterizzate da uno scenario di rischio intermedio e alle attività delle aree a rischio moderato che hanno subìto limitazioni ma non chiusure in occasione della seconda ondata del virus

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Orientarsi però nel labirinto dei rinvii fiscali non è facile.

La proroga al 30 aprile 2021 del termine per versare la seconda o unica rata dell'acconto delle imposte sui redditi e dell'Irap riguarda tutti i soggetti che esercitano attività economiche vittime di chiusure per le quali sono stati approvati gli Indici sintetici di affidabilità, a prescindere dall'impatto della pandemia sugli affari. Per il decreto Agosto, al contrario, la proroga era subordinata al calo di fatturato o corrispettivi di almeno il 33 per cento nella prima metà del 2020. Lo slittamento al 16 marzo del 2021 di imposte, ritenute, addizionali e Iva di novembre riguarderà pure le attività penalizzate dai dpcm anti-coronavirus nelle zone arancioni e gialle, come bar e ristoranti alle prese con chiusure parziali. Addio poi alla seconda rata Imu anche per i nuovi beneficiari dei ristori, a patto però che i proprietari siano pure i gestori delle attività oggetto degli interventi del governo. Per i commercialisti si tratta di un autentico rompicapo, complicato dai rapidi cambiamenti cromatici delle Regioni. 

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A questo proposito è utile sottolineare che i rinvii riguardano i termini non scaduti nel momento in cui la propria Regione di riferimento cambia zona di pericolo. L'esigenza di rinviare i pagamenti ad aprile è determinata anche dal fatto che solo allora ci si potrà basare su consuntivi e dati certi e non sullo storico dei redditi del 2019 che per via dell'emergenza sanitaria per molte attività non è più indicativo dei guadagni registrati nel 2020. Ma il dilagare dell’epidemia da Covid-19 quanto costa in termini di sospensioni e proroghe dei versamenti delle imposte? La sospensione dei versamenti tributari anche nelle zone gialle e arancioni vale 549 milioni di euro, la cancellazione della seconda rata Imu 38,7 milioni, la proroga al 30 aprile 2021 del termine relativo al versamento della seconda o unica rata dell'acconto delle imposte sui redditi e dell'Irap poco più di 30 milioni, mentre la sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali per i datori di lavoro privati con sede operativa nei territori interessati dalle nuove misure restrittive oltre 200 milioni.

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