Taxi, gli italiani bocciano il servizio: «Costoso e di scarsa qualità». E chiedono una riforma. Il sondaggio Quorum

Taxi, gli italiani bocciano il servizio: «Costoso e di scarsa qualità». E chiedono una riforma. Il sondaggio Quorum
Mercoledì 30 Marzo 2022, 14:49 - Ultimo agg. 31 Marzo, 09:54
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Taxi? No, grazie. Gli italiani bocciano il servizio delle grandi città: costa troppo ed è di bassa qualità. Per 3 italiani su 4, all'estero il servizio è nettamente migliore e per migliorarlo in Italia serve una riforma complessiva del servizio di trasporto pubblico non di linea. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Quorum-YouTrend nel mese di febbraio.

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Taxi, gli italiani bocciano il servizio

Sondaggio secondo cui il 52% degli intervistati si dice favorevole ad una nuova legge.

Le motivazioni sono varie: per il 49% dei partecipanti all'indagine in questo modo si creerebbero più posti di lavoro, per il 46% invece la maggiore concorrenza indurrebbe a migliorare la qualità del servizio mentre un 44% ritiene che i servizi sarebbero più efficienti. Un buon 53%, infine, crede che l'approvazione di una nuova legge porterebbe a un abbassamento dei prezzi dei servizi del trasporto pubblico non di linea. Ed è proprio intorno al costo del servizio che ruota la scelta di usufruire o meno del trasporto pubblico non di linea: il 48% degli intervistati, infatti, userebbe di più il taxi se le corse avessero un costo inferiore. Mentre per più di 8 intervistati su 10 (82%) sarebbe importante conoscere in anticipo il costo della corsa.

Le riforme richieste

Un servizio quindi più economico, ma anche più smart. Il 71% degli intervistati vorrebbe poter prenotare la corsa tramite un'applicazione del proprio smartphone e, per il 61%, poter valutare il gradimento del servizio sempre tramite l'applicazione. L'insoddisfazione del servizio in Italia fa emergere maggiormente lo scarto con l'estero: il 74% di chi ha viaggiato all'estero negli ultimi cinque anni, ritiene che il servizio di taxi sia migliore di quello italiano. «La ricerca evidenzia che la maggioranza assoluta degli intervistati - un campione rappresentativo di italiani residenti nelle città sopra i 100.000 abitanti - auspica una riforma del trasporto pubblico non di linea, per migliorare qualità ed efficienza del servizio, ma anche per i possibili effetti positivi sulla creazione di posti di lavoro», commenta Lorenzo Pregliasco, managing partner di Quorum / Youtrend.

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