Nel suo intervento all'evento del Messaggero "Obbligati a crescere - Strategie per l'Italia", Marco Tronchetti Provera parla della guerra dei dazi Usa-Cina, del nostro Paese per cui servono «progetti su investimenti e crescita», della Tav e dei mini-Bot che «fanno ridere». Ma l'amministratore delegato del gruppo Pirelli tocca anche un tema apparentemebte laterale eppure di enorme rilievo nella politica di oggi: quello dell'uso che la politica stessa fa dei social media.
L'argomento è il cuore di una riflessione lanciata sulle pagine del Messaggero da Francesco Gaetano Caltagirone e sostenuta dai risultati del progetto Nudging e Oltre finanziato dall'Associazione Amici della Luiss e recentemente discusso al convegno, tenutosi alla Luiss di Roma, dal titolo “Cybersecurity e social media: i riflessi sulle istituzioni pubbliche e private”.
L'Europa, ha sottolineato Tronchetti Provera, «deve darsi un progetto, così che i cittadini si riconoscano in essa e non più nelle promesse fasulle fatte tutti i giorni sui social media». Perché i social media hanno creato un pericolo: «Il contatto diretto tra politica e pancia dei cittadini».
Leggi anche:
- Democrazia diretta e controllo delle masse - di Francesco Gaetano Caltagirone
- Tutti i rischi della delega ai depositari dell’etica - di Carlo Nordio
- Quell’illusione di contare senza sapere - di Sebastiano Maffettone
- La deriva “religiosa” della politica sui social - di Loris Zanatta