Turismo, il settore chiede aiuto al governo. Rebecchi: «Comparto in ginocchio dopo 18 mesi di stop»

Turismo, il settore chiede aiuto al governo. Rebecchi: «Comparto in ginocchio dopo 18 mesi di stop»
Turismo, il settore chiede aiuto al governo. Rebecchi: «Comparto in ginocchio dopo 18 mesi di stop»
Giovedì 2 Settembre 2021, 16:37 - Ultimo agg. 3 Settembre, 11:18
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Il turismo è stato uno dei settori più colpiti dalla crisi causata dall'emergenza Covid. Molte le attività che sono ripartit grazie ai benefici dei vaccini, ma per le strutture ricettive la strada è arcora tortuosa e in salita. Si chiede aiuto al governo. «Bene la richiesta del ministro Garavaglia al Governo, d'intesa con il ministro Speranza, sul ripristino dei corridoi turistici per le mete esotiche, è un primo passo nella direzione delle richieste del comparto del turismo organizzato, pesantemente colpito dallo stop totale dei viaggi extra-Ue. In attesa della messa a punto di procedure e protocolli di sicurezza, occorre fare di più: servono ristori immediati dopo 18 mesi di fermo delle imprese». Così Gianni Rebecchi, Presidente nazionale di Assoviaggi, l'associazione che riunisce le agenzie di viaggio e le imprese del turismo organizzato Confesercenti.

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«Ad essere frenato - prosegue il presidente - è stato anche il flusso del mercato europeo, sia in outgoing che in incoming, affossato da regole di ingresso spesso confuse dei singoli stati e dal chiasso mediatico provocato dalle modifiche sulle regole del Green Pass, oltretutto introdotte in piena stagione turistica.

Per le agenzie di viaggio, inoltre, non c'è stato alcun respiro neanche dalla domanda interna, ormai completamente disintermediata dai portali internazionali di prenotazione». «Ribadiamo - conclude Rebecchi - la richiesta di un incontro urgente con il Governo che coinvolga anche i sindacati, per mettere a punto un piano mirato a tutela del comparto. Servono subito nuovi contributi a fondo perduto per un settore ormai allo stremo e con licenziamenti e chiusure alle porte. Occorre, inoltre, un prolungamento della moratoria sui finanziamenti e del credito d'imposta sugli affitti fino a tutto il 2022, agevolazioni sugli investimenti in tecnologia e in formazione ed, infine, ammortizzatori sociali "riformati" - non la cassa in deroga così come formulata - per gli occupati del settore. Diversamente, migliaia di imprese chiuderanno per sempre, con effetti drammatici sul tessuto sociale ed economico del Paese». 

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