Turismo congressuale, i dati Enit:
l'Italia cresce e va al quinto posto

Turismo congressuale, i dati Enit: l'Italia cresce e va al quinto posto
Mercoledì 5 Ottobre 2022, 12:26
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L’Italia con Enit fa sentire la propria voce in uno dei più importanti eventi di promozione del turismo congressuale internazionale, Imex America dall’11 al 13 ottobre dove lo stand Italia promuoverà la Penisola, in sinergia con le regioni italiane e i buyer internazionali in una rete strategica condivisa. 

Ottime le performance dell’Europa per numero di meeting internazionali promossi dalle associazioni: nella Top 20 Destination Performance Index di ICCA, il 70% dei paesi e l’80% delle città sono destinazioni europee.  

Seguono i Paesi asiatici (15%) e i Paesi nordamericani (10%), mentre l’Oceania, rappresentata dall'Australia, ha una quota di mercato del 5%. La Spagna balza di 2 posizioni rispetto al 2019 e diventa la seconda destinazione per meeting a livello globale, dopo gli Stati Uniti che restano saldi al primo posto per numero di congressi ospitati. Dopo la Germania al 3° e la Francia al 4°, l'Italia nel 2021 ottiene il 5° posto, scavalcando il Regno Unito che scende di una posizione rispetto al 2019.  

Nella classifica delle città, Roma entra nelle prime 20 posizioni e si piazza al 16° posto. 

Nel 2021 in Italia sono stati realizzati complessivamente 86.438 eventi in presenza o in formato ibrido con una crescita del +23,7% rispetto al 2020, per un totale di 4.585.433 partecipanti (+14,7% sul 2020). La durata media degli eventi è pari a 1,34 giorni in linea con il 2020 (1,36). 

Il 52,5% delle sedi per congressi ed eventi si trova al Nord, il 25,5% al Centro, il 13,9% al Sud e l’8,1% nelle Isole.  Il Nord ha ospitato il 65,2% degli eventi nazionali con un aumento del +29,0% circa sul 2020. 

Presso gli alberghi congressuali, che rappresentano il 68,4% di tutte le sedi analizzate, si è concentrano il 72,8% degli eventi totali.  Dati Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi – OICE – Federcongressi. 

Con riferimento alle certificazioni di qualità basate su standard internazionali, il 22% delle sedi rispondenti all’indagine Enit/Ptsclass, ne possiede almeno una: 16,3% delle dispone di una sola certificazione, il 3,1% di due e l’1,1% di tre, mentre l’1,5% ha ottenuto quattro o più certificazioni diverse. 

Considerando le diverse tipologie di sede, il 26,7% dei centri congressi e delle sedi fieristico congressuali dispongono di almeno una certificazione, seguiti dagli alberghi con sale meeting (25,7%), dalle altre sedi (18,5%) e dalle dimore storiche (8,9%). 

Nel 2021, la spesa internazionale per viaggi d’affari in Italia nel 2021, circa 4,3 miliardi di euro (+50,8% sul 2020), è cresciuta più di quella per vacanze (+16,8%). 

Sono 10,8 milioni i viaggiatori internazionali in Italia per motivi di lavoro/affari nel 2021 (+18,2% sul 2020) per un totale di circa 33 milioni di notti (+16,7%). (Fonte Ufficio Studi su dati Banca d’Italia) 

Nei primi 6 mesi del 2022, i viaggiatori dall’estero in Italia per motivi di lavoro spendono quasi 3 miliardi di euro (Fonte: Ufficio Studi su dati Banca d’Italia - 2022 provvisori).  

Il settore mice troverà il vigore di un tempo nel 2026. «Il successo dei meeting face to face dovrà essere basato in futuro sulla qualità dei contenuti e l’apporto che la destinazione può dare al raggiungimento degli obiettivi dell’evento, l’affiancamento di elementi virtuali, l’offerta di un’effettiva esperienza di networking, la sostenibilità.

Occorre concentrarsi sul valore intellettuale che la destinazione può offrire agli incontri con interazioni tra pubblico e privato. Esperienze di networking efficaci da parte dall'organizzatore sarà fondamentale per il successo e il ritorno di investimento del meeting in presenza - dichiara l’Ad Enit Roberta Garibaldi - Se analizziamo i dati disponibili ci rendiamo conto di quanto sia aumentata la determinazione di fattori come la reputazione, l’accessibilità dei luoghi, i fattori ambientali, il clima, le opportunità extra conferenze, le caratteristiche delle strutture ricettive per qualità e standard di sicurezza e come ci si orienti anche su strutture con meno camere con un’ospitalità più familiare. E’ cresciuto l’interesse per strutture con aree esterne con flessibilità degli spazi, attenzione alla sostenibilità e all’enogastronomia e con avanzata dotazione tecnologica» conclude Garibaldi.

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