Unindustria, Camilli: restituire visione di crescita al Paese

Unindustria, Camilli: restituire visione di crescita al Paese
Giovedì 28 Aprile 2022, 12:45
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(Teleborsa) - L'emergenza sanitaria ha provocato un "danno profondo" all'economia e alla socialità, soprattutto alle giovani generazioni. Oggi, l'impegno "più importante" che dobbiamo assumerci è quello di "restituire al nostro Paese una visione di crescita e di benessere affinchè le crisi che stiamo attraversando siano le ultime così pesantemente a danno dei giovani". Lo ha detto il Presidente di Unindustria, Angelo Camilli, all'assemblea generale dell'associazione. Le nuove generazioni, ha sottolineato, "devono assistere ad uno spettacolo disarmante di divisioni, diffidenze, nuove frontiere". E la pandemia che "sfuma in una guerra - ha aggiunto - sembra irreale. Invece, è la storia che torna a farsi presente".




Quanto ai cambiamenti in atto "impongono di utilizzare approcci diversi nel confronto con i sindacati". Le persone vedono il proprio potere d'acquisto "indebolito dall'inflazione" e chiedono "adeguamenti dei salari. Ma intervenire solo su aumenti retributivi può significare un collasso per le aziende di diversi settori - ha aggiunto - ecco allora che bisogna procedere seriamente a una significativa detassazione degli incrementi salariali di secondo livello e a un robusto taglio del cuneo fiscale. Solo così gli aumenti per i lavoratori sarebbero sostenibili. Siamo inoltre d'accordo sulla necessità di modificare lo schema degli ammortizzatori sociali in chiave universale e assicurativa, fondandolo sulla natura condizionale delle prestazioni". Sulle politiche del lavoro "si deve avere la volontà concreta di passare da un sistema centrato sulla cassa integrazione a un altro che punta sulla ricollocazione - ha concluso - garantendo orientamento, formazione e servizi in una collaborazione virtuosa e coordinata tra pubblico e privato, Stato e Regioni".

Camilli si è anche detto convinto che il Lazio possa continuare ad essere un esempio per il Paese, così come è stato per l'emergenza sanitaria, in questo nuovo momento di difficoltà economica. Le previsioni sul PIL più recenti stimano una crescita del 2,2% nel 2022, in linea con l'andamento nazionale: erano del 4,1% a gennaio".

Sulla politica industriale "sono, invece, mancate scelte coraggiose" ha sottolineato Camilli. "I due anni di pandemia hanno imposto un percorso di rilancio - ha detto - una spinta positiva, ma indirizzata troppo su settori tradizionali e non sull'innovazione. Cosi' rischiamo di rendere l'Italia un Paese economicamente conservatore".

Dopo Industria 4.0, ha detto Camilli, "poco si è mosso per agevolare investimenti innovativi per le imprese italiane. Il dimezzamento del credito d'imposta dal 2023 e' una decisione miope che rallenta la trasformazione digitale delle imprese, proprio ora che occorre accelerare. Il piano Industria 4.0 è partito nel 2017. Pensiamo davvero, che da allora ad oggi, con una pandemia in mezzo, siamo riusciti a trasformare tutte le nostre imprese?".

Il numero uno di Unindustria ha aggiunto che "dobbiamo lavorare insieme con il Governo per una politica industriale lungimirante, capace di irrobustire il sistema economico e produttivo per reagire velocemente a nuove crisi e riposizionarsi nei nuovi equilibri".

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