Wi-fi sui treni, le Ferrovie puntano a internet veloce

Wi-fi sui treni, le Ferrovie puntano a internet veloce
di Nando Santonastaso
Domenica 22 Maggio 2022, 08:49
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Sarà capitato anche a voi, direbbe l'indimenticabile Raffaella Carrà. Una galleria, un tratto non coperto bene (o affatto) dalla rete tlc e addio connessione a Internet per chi viaggia in treno. Se va bene, il ripristino arriva poco dopo ma vuoi mettere la stizza per collegamenti da pc e telefonate di lavoro interrotti o a singhiozzo?

Lo sanno bene i viaggiatori che scelgono l'Alta velocità ferroviaria per coprire la tratta tra Napoli e Roma (e viceversa) e in genere tutti coloro che scoprono a loro spese di quanti km in galleria è fatta l'Italia ferroviaria. Ma non sembra andare meglio a chi l'alta velocità continua a sognarla e per raggiungere Roma da Reggio Calabria (e viceversa) non ha altro che i Frecciargento o gli Intercity. «Tra le stazioni di Salerno e Reggio Calabria i pendolari lamentano la mancanza del servizio sui Frecciargento delle Ferrovie dello Stato» protesta, ad esempio, il consigliere regionale calabrese Salvatore Cirillo. Che da più giovane membro dell'assemblea eletta lo scorso anno ha buon gioco a sottolineare che «standardizzare la fruibilità della rete internet, principalmente sul servizio Frecce, assume connotati di assoluta urgenza al fine di poter garantire ai fruitori della tratta Reggio CalabriaRoma le analoghe opportunità offerte ai viaggiatori del Centro-Nord ai quali, oltre alla rete internet, si aggiunge l'alta velocità dei treni».

Che il problema vada risolto in modo definitivo lo sanno bene i vertici di Fs. Da quando il wi-fi fu lanciato sui Frecciarossa, era il 2010, molto è sicuramente cambiato. La navigazione lenta e spesso l'assenza di rete dei primi anni quando anche le limitazioni sui servizi esterni erano tante - sono in gran parte un ricordo. Ma i disservizi restano e la spiegazione secondo cui «l'accesso ad Internet risente del numero di passeggeri che si collegano: quindi non è escluso che ci siano viaggi con una buona connessione e viaggi in cui risulta difficile navigare» si fa fatica ad accettarla.

Di qui quella che sembra una possibile svolta: nel Piano industriale decennale appena presentato il gruppo guidato da Luigi Ferraris annuncia di voler investire 1,8 miliardi «per portare la connettività su tutta la rete ferroviaria». Lo ha ribadito lo stesso amministratore delegato intervenendo a una tavola rotonda nell'ambito della convention di Forza Italia a Napoli. «Abbiamo attivato due piani di azione per portare il 4G a bordo dell'alta velocità e per investimenti massicci sulla fibra ottica lungo i binari ferroviari», ha spiegato Ferraris. Che, per la verità, sin dal suo insediamento aveva sostenuto che tra le priorità ci sarebbe stata elevare le prestazioni di connettività sui treni, anche regionali. «Tra i tanti oggettivi, evidenti benefici ci sarà trasformare i treni in uffici viaggianti e contribuire a una diluizione dei passeggeri su una fascia oraria più ampia limitando eccessivi picchi e affollamento su pochi treni», si fa sapere da Fs.

Lo spiega il Piano industriale che accelera sulla digitalizzazione e indica il 5G come prossima tappa: «Il tema della connettività a bordo è centrale si legge su Fs News -. Elevare gli standard del servizio di connettività voce e dati sulle linee ferroviarie durante il viaggio, che sia di piacere, di studio o di lavoro, è considerato fondamentale per rispondere alle esigenze (ed abitudini) digitali dei passeggeri, a cui il nuovo Piano industriale ha dedicato, fra gli altri, un Polo. A questo fine, nell'ambito delle iniziative legate al Pnrr, è previsto l'avvio di studi di fattibilità relativi al possibile utilizzo di tecnologie 5G, con l'obiettivo di garantire stabilità e velocità di connessione ai massimi livelli a bordo dei treni».
A ciò si aggiunge un altro progetto, chiamato Gigabitrail, che punta a dotare tutti i quasi 17mila chilometri di linee ferroviarie e le 220 stazioni di una rete in fibra ottica «elevando la connettività di territori che nel tempo hanno perso attrattività e si sono spopolati e che, grazie a questa infrastrutturazione digitale, potrebbero vivere una nuova stagione».

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Già, e i buchi nella rete sotto le gallerie e non solo? Una risposta è arrivata lo scorso febbraio quando il gruppo Ferrovie dello Stato ha siglato un accordo con Tim, attraverso la controllata Rfi, per il potenziamento degli impianti di copertura mobile 4G delle gallerie lungo le linee dell'alta velocità. Il progetto vale 12 milioni di euro di investimenti. I lavori di potenziamento degli impianti nelle gallerie, sulle tratte tra Torino, Milano, Bologna e Firenze, dovrebbero partire quest'anno e proseguire nel corso del 2023 da Firenze fino a Napoli e da Bologna a Venezia. Il potenziamento coinvolgerà anche altri operatori di tlc come Windtre, e a beneficiarne saranno tutti gli operatori ferroviari delle tratte coinvolte, Italo in testa. L'accordo è figlio dell'intervento, alcuni mesi prima, del ministro della Transizione digitale, Vittorio Colao. Era stato lui ad avviare un tavolo di confronto con i vertici di Rfi e le aziende di telecomunicazioni (con la partecipazione dei ministeri delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, e dello Sviluppo economico) per accelerare le iniziative con cui migliorare e portare a livelli di eccellenza internazionale la connettività voce e dati sui servizi ferroviari italiani.

Il gruppo Fs assicura che i progetti in cantiere «consentiranno ai passeggeri di usufruire di una connessione stabile e di alta qualità pure nelle aree più sfavorevoli, sia attraverso il servizio Wi-Fi di bordo sia sfruttando la copertura diretta degli operatori Tlc aderenti al progetto. Oggi ricorda l'azienda ferroviaria - tutta la flotta Frecciarossa ETR1000 ed ETR700 dispone del sistema di connessione Wi-Fi Fast, che utilizza contemporaneamente la copertura cellulare 4G-MIMO di tutti gli operatori telefonici disponibili sul territorio attraversato». Resta da capire se anche su Intercity e treni regionali, i più utilizzati da pendolari e giovani, si potrà arrivare allo stesso traguardo: sapere che il wi-fi a bordo è gratis ma non poterlo utilizzare in galleria (e non solo) sa ancora oggi di beffa.
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