Partono gli incentivi per l'auto,
bonus di 2.000 euro per metano e Gpl

Da sinistra, la Lancia Ypsilon, la Panda e la Opel Corsa
Da sinistra, la Lancia Ypsilon, la Panda e la Opel Corsa
di Giampiero Bottino
Lunedì 11 Marzo 2013, 12:05 - Ultimo agg. 15 Marzo, 16:42
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MILANO - Sono tre gli scaglioni in cui si divide la campagna dei mini incentivi (grandi nelle ambizioni, limitati nelle risorse, opinabili nell'articolazione) varati dal Governo Monti nell'ambito del Decreto Sviluppo. Il pi corposo, sia per le somme i gioco sia per il numero di vetture che possono usufruire delle agevolazioni, e quello che concerne i modelli con emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km.

Le cifre. Al momento di scrivere queste note, l'offerta - in costante aumento - sul nostro mercato era composta da 26 possibili alternative, alcune delle quale declinate in differenti livelli di allestimento che ampliano ulteriormente le possibilità di scelta. Per queste tipologie di vetture l'intervento previsto dal Decreto ministeriale prevede per il 2013 uno stanziamento di 25 milioni che concorrono a determinare un contributo pari al 20% del prezzo risultante dal contratto di acquisto, ma con un tetto di 2.000 euro che rischia di assorbire, in tutto o in parte, lo sconto di cui può normalmente usufruire chiunque si rechi, con intenzioni «serie», nei saloni sempre meno affollati delle concessionarie.

I limiti. A rendere mini questa tranche di incentivi concorre il fatto che la clientela privata ne è in realtà esclusa. Il bonus può essere riconosciuto soltanto in caso di veicoli destinati all'uso di terzi o utilizzati nell'esercizio d'imprese. Si tratta in definitiva di taxi, vetture NCC e auto aziendali, purché a fronte dell'acquisto sia obbligatoriamente consegnato per la rottamazione un veicolo con oltre 10 anni d'età.

La scelta. Le alternative, come detto, sono numerose e caratterizzate da tecnologie diffenti. Cominciamo dal gas, che è l'alimentazione alternativa più corposa e «frequentata» dal maggior numero di costruttori. Rientrano nei limiti le Chevrolet Spark e Aveo a Gpl, la Citroën C3 a Gpl, la Dacia Sandero sempre a Gpl. Ricca e articolata l'offerta del Fiat, che conta sulla 500 e sulla Panda a Gpl, sulla Punto a Gpl e metano, sul Qubo Natural Power a metano nonché sulla Lancia Ypsilon e Gpl. Dalla Corea arriva un quartetto a Gpl che comprende le Hyundai i10 e i20 e le «cugine» Picanto e Rio della Kia, mentre la giapponese Nissan propone la Micra e la Juke 1.6, entrambe a Gpl come pure la Renault Clio e l'Opel Corsa. Un rassegna di city car e utilitarie nella quale spicca, per le dimensioni largamente superiori, la Volkswagen Passat che nella versione EcoFuel a metano rientra in maniera sorprendente nelle «under 120».

Due è meglio che uno. Stiamo alludendo al numero dei motori. La tecnologia ibrida che abbina a un propulsore termico un'unità elettrica consente a molte auto di taglia più corposa, spesso amate dalle flotte aziendali, di rientrare nel limite previsto dalla normativa. È il caso della Citroën DS5, che condivide la tecnologia originale del diesel + elettrico con le Peugeot 3008 Hybrid4 e 508 RXH, station wagon dal temperamento avventuroso. Nell'elenco c'è addirittura una delle regine dell'auto corporate, la Classe E Mercedes che nella versione BlueTec Hybrid si ferma a 109 g/km (114 per la station wagon). Dimensioni più contenute e vocazione diverse, ma stessa «sensibilità» ecologica, per le altre ibride che non raggiungono i 120 g/km: dalla Toyota Prius+, versione monovolume a 7 posti della «decana» della categoria, al terzetto Honda composto dalla monovolume da città Jazz, dalla compatta Insight e dalla piccola sportiva CR-Z coupé.

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