Cantieri aperti, grandi manovre nel crocevia del Mediterraneo

Cantieri aperti, grandi manovre nel crocevia del Mediterraneo
di Diodato Pirone
Mercoledì 16 Settembre 2020, 09:30 - Ultimo agg. 30 Settembre, 16:46
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La riapertura del dossier Stretto di Messina, con l’eventuale scelta fra ponte e tunnel sottomarino affidata a una Commissione, sarà l’ultima, amara, promessa italiana sulle Grandi Opere? Si vedrà, i precedenti non sono lusinghieri. E tuttavia, l’improvvisa abbondanza di fondi europei a partire dal prossimo anno potrebbe modificare un quadro piuttosto desolante. Secondo il Servizio Bilancio della Camera al 9 agosto 2019 il numero totale delle opere infrastrutturali incompiute era diminuito del 15,6% rispetto all’anno precedente ma era pur sempre altissimo: 546. Non che tutto sia fermo. Sono in azione, ad esempio, i cantieri della ferrovia Torino-Lione e anche quelli della Napoli-Bari e nei mesi scorsi il ministero delle Infrastrutture ha lanciato il piano Italia Veloce basato su un vorticoso giro di miliardi destinato a rilanciare la costruzione di ben 65 grandi opere giudicate prioritarie. 

I dossier

Non è il primo annuncio del genere e non sarà l’ultimo ma forse questa volta davvero qualcosa si sta muovendo per dossier storici come il rafforzamento della linea ferroviaria Fortezza-Verona verso il Brennero, la costruzione di un nuovo lotto della statale Jonica 106 in Calabria e il raddoppio di una parte della Telesina fra Benevento e l’autostrada A1. Gare miliardarie sembrano imminenti per il potenziamento della rete ferroviaria siciliana ma anche per opere attese da decenni nel Lazio come la Roma-Latina e il risanamento delle Ferrovie Roma Lido e Roma Viterbo, disperazione quotidiana di decine di migliaia di pendolari. Sul fronte delle metropolitane è stato da poco approvato il progetto preliminare della seconda linea metro di Torino mentre anche per i porti sembrano essere stati finalmente sbloccati non meno di 500 milioni di euro. Ma la vera incognita resta quella di sempre: fin dove il governo riuscirà a respingere le ondate ambientaliste eil burocratismo che fino ieri sono state il vero fattore freno? Si vedrà. Del resto, il libro dei sogni è lunghissimo e di questo elenco il ponte o il tunnel sullo Stretto di Messina è sicuramente l’apice: se ne parla fin dal 1800. Ma anche su questo fronte c’è una novità importante: il Nord Africa sta costruendo una linea ad Alta Velocità di 1.200 chilometri che collegherà Tunisi con il Marocco. Di fronte all’Italia sta per nascere un’area economica che produrrà merci a basso costo.
Questo flusso commerciale rischia di essere intercettato dalla sola Spagna a meno che non si doti il Sud e la Sicilia di una linea ferroviaria ad Alta Velocità degna di questo nome in grado di indirizzare le merci verso il Nord Europa. Il Ponte o il Tunnel fra Sicilia e Continente, a questo punto, saranno una necessità.
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