L'esercito dei baby pensionati: tre milioni hanno meno di 65 anni

L'esercito dei baby pensionati: tre milioni hanno meno di 65 anni
di Luca Cifoni e Diodato Pirone
Domenica 11 Febbraio 2018, 12:58 - Ultimo agg. 18:02
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A che età si va davvero in pensione in Italia? È la domanda che risuona spesso in questi giorni di campagna elettorale che vedono alcuni partiti proporre l'abolizione dell'innalzamento dell'età pensionabile previsto dalla durissima riforma Fornero del 2012.

Il requisito per il pensionamento di vecchiaia che dal prossimo anno passerà a 67 anni è un riferimento importante anche nel confronto internazionale ma da solo dà un quadro parziale della realtà effettiva, visto che le scappatoie per lasciare il lavoro ben prima non sono state eliminate dalla legge Fornero. Anzi, contrariamente a quanto si strilla in campagna elettorale e a ben sei anni dall'approvazione della legge Fornero in realtà in una serie di casi è possibile accedere alla pensione ancora prima dei 60 anni. E per quanto possa sembrare surreale in qualche modo le baby pensioni resistono a se stesse.

Le prove? Sono elencate nelle 47 pagine di analisi dei flussi previdenziali rese note nei giorni scorsi dall'Inps. Un dato spicca su tutti: negli ultimi quattro anni, per ogni anno ed in particolare nel 2017 appena finito, oltre 100.000 italiani sono andati in pensione prima dei 60 anni. Il dato riguarda le sole gestioni Inps (esclude quindi i dipendenti pubblici e i professionisti delle 13 casse private). In totale tra il 2014 e il 2017 si arriva vicino a quota mezzo milione di baby-pensionati. Non è finita, in questo piccolo esercito si distinguono ben 150.000 persone che la pensione l'hanno ottenuta a 54 anni o meno.
 
Va detto che rientrano in queste cifre anche i pensionamenti per invalidità (ma sempre di tipo previdenziale) e quelli dei superstiti (cioè per la maggior parte vedove e vedovi), ma la quota di pensioni anticipate (la vecchia anzianità) e di vecchiaia, compresi i prepensionamenti come quelli che scattano nei casi di crisi aziendale, valgono comunque la metà o più del totale.

A rimpolpare l'esercito dei pensionati-giovani sono tutte le categorie: nel 2017 hanno iniziato a ricevere la pensione con meno di 60 anni ben 73.000 lavoratori dipendenti, 17.000 artigiani, 10.000 commercianti e quasi 6.000 agricoltori. A questi trattamenti vanno poi aggiunti quelli dei dipendenti pubblici, non irrilevanti perché ne fanno parte militari e appartenenti alle forze dell'ordine: i quali per la particolarità delle mansioni svolte usufruiscono di regole che permettono loro di lasciare il servizio prima dei 60 anni più facilmente rispetto alla generalità dei lavoratori: nel solo 2016 (ultimo anno disponibile nelle statistiche di queste categorie) le pensioni liquidate prima dei 60 anni sono state in tutto quasi 23 mila.

Guardando invece che ai dati annuali di flusso all'insieme delle pensioni in essere ci si potrebbe chiedere qual è il numero di coloro che sono attualmente in pensione ed hanno meno di 60 anni.

Rispondere non è facilissimo: nell'archivio dei beneficiari del sistema pensionistico italiano aggiornato sempre al 2016 (in questo sono caso sono comprese tutte le gestioni) si trovano quasi due milioni di persone under-60 titolari di un qualche trattamento. Per circa metà si tratta di prestazioni di tipo assistenziale, come l'invalidità civile, o indennitaria, ad esempio i trattamenti legati a infortuni sul lavoro.

Restringendo il campo, però, emerge che i pensionati con meno di 60 anni che usufruiscono di normali pensioni di vecchiaia o anticipate, quelle ai superstiti e quelle di invalidità di natura previdenziale arrivano a poco più di 900 mila persone. La fascia di età immediatamente successiva, quella di coloro che si trovano tra i 60 e i 64 anni - e dunque sono ancora lontani dal requisito della vecchiaia - comprende oltre due milioni di beneficiari. Si tratta di cifre enormi. I pensionati italiani sono circa 16 milioni ma ora emerge che - a sei anni dalla durissima riforma Fornero - circa 3 milioni di loro e cioè il 18% circa del totale, in pratica uno ogni cinque, è a riposo al di sotto dei 65 anni.

L'Inps calcola che nel nostro Paese quasi mezzo milione di persone incassa la pensione da oltre 37 anni, mentre oltre 700 mila anziani percepiscono assegni da almeno 35 anni. Il dato, ovviamente, non tiene conto dei trattamenti di invalidità previdenziale e delle pensioni agli invalidi civili per i quali è naturale che l'erogazione possa avere una durata molto lunga. E dunque i pensionati di lungo corso sono molti di più di quanto emerge dalla lettura delle tabelle degli Osservatori statistici dell'Istituto nazionale di previdenza sulle pensioni in vigore nel 2017. Entrando nel dettaglio, i pensionati italiani che ricevono un assegno di vecchiaia, anzianità contributiva o ai superstiti da prima del 1980 sono 471.545. La maggior parte è relativa al settore privato (413.157), mentre le pensioni pubbliche sono 58.388.
 
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