Più disoccupati, frena il Pil
​e boom di contratti precari

Più disoccupati, frena il Pil e boom di contratti precari
Mercoledì 1 Agosto 2018, 15:11
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ROMA L'Italia frena. L'Istat conferma le previsioni di Confindustria, del governo stesso e di molti centri di ricerca certificando che tra aprile e giugno il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato solo dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dell'1,1% su base annua. Si tratta di un incremento inferiore a quello dei sei trimestri precedenti e del dato più basso dal terzo trimestre 2016. A conti fatti, il Paese cresce a ritmo dimezzato rispetto alla media europea (2,1%), tanto che la variazione acquisita per il 2018 si è ridotta allo 0,9%. Il calo è la sintesi di una diminuzione del comparto agricoltura e di un incremento di industria e servizi, mentre sul fronte della domanda, si registra una tenuta della domanda interna e una flessione di quella estera. Con il risultato del secondo trimestre, la durata dell'attuale fase di espansione dell'economia italiana raggiunge 16 trimestri, con una crescita complessiva nell'arco di questo periodo del 4,5% (dal secondo trimestre del 2014). Tuttavia il livello del Pil risulta inferiore dello 0,7% rispetto al precedente picco del secondo trimestre del 2011 e del 5,4% rispetto al massimo storico toccato nel primo trimestre 2008. Vale a dire poco prima dello scoppio della crisi economica.

LE REAZIONI
«Il rallentamento spiega il Centro Studi Promotor era già emerso con particolare evidenza dai dati mensili sulla produzione industriale, mentre segnali in controtendenza venivano dalla spesa per le famiglie per consumi finali che nel primo trimestre aveva fatto registrare una crescita dello 0,8%». Questo quadro a tinte grigie è ulteriormente macchiato dalle statistiche sul lavoro. A giugno il tasso di disoccupazione torna a salire, attestandosi al 10,9%, in aumento dello 0,2%. Istat fa notare come la stima è influenzata dal calo degli inattivi. Infatti il numero delle persone in cerca di occupazione registra un aumento del 2,1% (+60 mila). Il numero dei disoccupati risulta così pari a 2 milioni e 866 mila. E intanto, dopo tre mesi di crescita, la stima degli occupati registra un calo di 49 mila unità (-0,2%). Mentre continuano invece a crescere i dipendenti a termine (+16 mila), che aggiornano di nuovo il loro record storico, raggiungendo i 3 milioni 105 mila. Come a dire: mai così tanti precari nel Paese. Un problema che affligge in maniera trasversale tutte le fasce di età, ma soprattutto i giovani. Il cui tasso di disoccupazione a giugno risale, risultando pari al 32,6%, in rialzo dello 0,5%.

 

IL DETTAGLIO
Adesso il livello degli under 25 in cerca di un lavoro è nettamente inferiore al massimo raggiunto nel marzo del 2014 (43,5%) ma ancora di 13 punti superiore rispetto al minimo toccato nel febbraio del 2007 (quando era al 19,5%). Intanto accelera l'inflazione a luglio. L'indice dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, calcolato dall'Istat registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell'1,5% su base annua (da +1,3% di giugno). La variazione tendenziale è la più marcata da aprile 2017. L'ulteriore accelerazione dell'inflazione, spiega l'istituto di statistica, si deve prevalentemente ai prezzi dei beni energetici regolamentati (che invertono la tendenza da -1,2% di giugno a +5,3%), solo parzialmente bilanciata dal rallentamento della crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,9% a +1,7%). L'inflazione acquisita per il 2018 è +1,2% per l'indice generale e +0,8% per la componente di fondo. E in questo quadro continuano le tensioni sui prezzi del cosiddetto carrello della spesa dei prodotti di largo consumo. Nello specifico, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +2,2% di giugno a +2,3%) e quelli ad alta frequenza d'acquisto (da +2,7% a +2,8%) crescono su base annua più dell'indice generale.
Michele Di Branco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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