Poletti: «Una card di 400 euro per 400mila famiglie povere»

Poletti: «Una card di 400 euro per 400mila famiglie povere»
Mercoledì 8 Marzo 2017, 09:26 - Ultimo agg. 10:14
2 Minuti di Lettura

Spunta l'ipotesi "card". «È un passo verso l'Europa: l'Italia avrà per la prima volta uno strumento universale su tutto il territorio nazionale per combattere la povertà. Il Senato darà il via libera definitivo domani mattina», e dopo il sì del Parlamento «ci sarà un solo decreto attuativo in tempi rapidissimi». Intervistato da Repubblica, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti parla del Piano contro la povertà, che sancisce il passaggio culturale «dal welfare dei sussidi a quello delle opportunità».

«Sulla base delle risorse disponibili, ipotizziamo circa 400 mila nuclei familiari con minori a carico, pari a un milione e 770 mila individui. Attualmente il Sia è pari a 400 euro al mese, che saranno elevati a circa 480 euro estendendo i requisiti di accesso. Stiamo ragionando su queste basi anche se spetterà al decreto attuativo definire la soglia di povertà che darà diritto al sostegno», spiega Poletti.

Sullo stanziamento, «si tratta complessivamente di circa due miliardi di euro, considerando anche le risorse europee», ma «sono destinante a crescere», dice il ministro, che sottolinea: «È la prima volta che viene messo a bilancio un fondo destinato alla lotta contro la povertà, dunque è più di quanto storicamente sia mai stato investito su questa materia». La misura riguarderà «gli italiani e gli stranieri cosiddetti 'lungo soggiornantì, cioè coloro che stanno regolarmente nel nostro territorio da almeno cinque anni», precisa Poletti.

«La persona dovrà sottoscrivere un patto con la comunità locale di riferimento», che prevede anche di «accettare eventuali proposte di lavoro». «È prevista anche l'assunzione a tempo determinato di circa 600 persone nei Centri per l'impiego per svolgere il ruolo di tutor nei percorsi di inclusione, specialmente per l'accompagnamento al lavoro». Parlando del cuneo fiscale, Poletti sostiene la riduzione del carico contributivo nella busta paga dei giovani neoassunti: «farlo su tutti i lavoratori costerebbe molto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA