Famiglie in crisi, una su due taglia la spesa per scarpe e vestiti

Famiglie in crisi, una su due taglia la spesa per scarpe e vestiti
di Marco Esposito
Mercoledì 12 Giugno 2019, 07:00 - Ultimo agg. 12:19
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Il primo pensiero per la maggioranza delle famiglie è risparmiare, tagliare le spese. Sull'abbigliamento e le calzature, soprattutto. Ma persino su spese considerate incomprimibili come quelle per la salute. Il proposito di tirare la cinghia, fortissimo nel Mezzogiorno, non riesce quasi mai però a tradursi in azione al punto che le spese restano stabili a una media di 2.571 euro a famiglia (2.087 al Sud). Potrà sorprendere, ma le sole due voci sulle quali gli italiani hanno davvero risparmiato nel 2018 sono i dolci e i telefonini, con riduzioni rispettivamente del 2,6 e del 2,5 per cento. Per il resto i buoni propositi di risparmio non si sono tradotti in realtà. La voce sulla quale quasi una famiglia su due (48,9%) ha affermato di aver limitato la spesa nel 2018 è l'abbigliamento, tuttavia gli acquisti in realtà sono rimasti stabili a 119 euro al mese. E al Sud, dove ben il 62,7% delle famiglie ha affermato di aver ridotto il budget per vestirsi, in realtà si è saliti da 119,66 euro a 120,99 quindi le uscite sono aumentate. Anche sulle spese per la salute, considerate incomprimibili, diverse famiglie italiane hanno provato a rinunciare a visite mediche e accertamenti sanitari periodici. Un comportamento che ha coinvolto in Italia una famiglia su sei e addirittura una famiglia su quattro nel Mezzogiorno. In media la spesa si è ridotta di 2 euro al mese: da 122,71 del 2017 a 120,74. Nel Sud però c'è stato un incremento di uscite da 95,45 a 98,45 euro mensili. Le voci dove i meridionali hanno davvero limitato le uscite sono quelle per «ricreazione, spettacoli e cultura», diminuite al Sud da 91,81 a 86,95.
 
È l'Istat a fotografare, con un dettagliato questionario che ha coinvolto 19mila famiglie, le abitudini sui consumi nel 2018 dei residenti in Italia. La spesa media è stata di 2.571 euro al mese, 7 euro sopra quella del 2017, ma intanto i prezzi salivano. Così i consumi reali, al netto dell'inflazione, sono scesi per la prima volta da cinque anni, con un calo dello 0,9%. Si è allontanato ancora il tenore di vita di prima della crisi. Nel 2011, le famiglie spendevano in media 2.640 euro al mese, poi è arrivata la seconda ondata della recessione.

I divari tre le due Italie restano, con una lieve convergenza. Ottocento euro al mese separano i consumi mensili delle famiglie del Nord Ovest da quelli delle famiglie delle Isole. La distanza si è leggermente ridotta ed è scesa sotto il 40% per la prima volta dal 2009, ma continua a pesare. Un divario di poco minore, pari al 35%, riguarda le famiglie di stranieri rispetto a quelle degli italiani. Ai divari territoriali si sommano le disuguaglianze sociali, con le famiglie del quinto più ricco che spendono oltre cinque volte più di quelle del quinto più povero, anche qui con una lieve convergenza: il rapporto infatti è sceso da 5,2 volte a 5,1 volte. Anche se si guarda all'1 per cento più ricco confrontato con l'1% più povero si registra una piccola rivincita dei deboli. Nel 2018 infatti le famiglie poverissime hanno visto le spese per i consumi salire da 507 a 531 euro mentre l'1% più ricco ha dovuto «fronteggiare» una contrazione di consumi da 8.606 a 8.344 euro mensili. Le famiglie di imprenditori e liberi professionisti hanno consumi di 4.025 euro mentre, all'estremo opposto, le famiglie dei disoccupati spendono 1.793 euro.

All'aumentare del livello di spesa cambia il tipo di consumi. Le famiglie benestanti spendono di più per il tempo libero e la moda, mentre in quelle con minori consumi più di un quinto della spesa è assorbito dal cibo, con il top in Campania (23,8%). L'alimentare è l'unico settore nel quale non ci sono marcate differenze territoriali, con una media di 462 euro e un minimo nelle Isole di 441. Per l'istruzione, invece, le differenze sono nettissime, peraltro su valori molto bassi. Il massimo di spesa mensile è nel Nordovest con 21 euro contro gli 11 euro del Sud.
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