Reddito, un solo rinnovo e niente doppio bonus: i ritocchi della Lega

Reddito, un solo rinnovo e niente doppio bonus: i ritocchi della Lega
di Francesco Pacifico
Mercoledì 13 Febbraio 2019, 07:51 - Ultimo agg. 14 Febbraio, 06:54
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Il reddito di cittadinanza risveglia l'anima più antimeridionalista della Lega. Mentre Luigi Di Maio fatica a stringere intese con Comuni e Regioni sui programmi assistenziali e sull'assunzione dei navigator, al Senato sono piovuti quasi 1.600 emendamenti sul decretone che regola il sussidio e il pensionamento anticipato di Quota 100. E tra questi ce n'è uno del Carroccio che chiede di eliminare il doppio incentivo per le aziende che assumono nel Mezzogiorno lavoratori sotto reddito: cioè sommando la decontribuzione al 100 per cento prevista in Finanziaria e il credito d'imposta pari al sussidio non utilizzato dal percettore reclutato. Una proposta che ha scatenato l'ira del ministro per il Sud, Barbara Lezzi. «Sono sconcertata - ha scritto in un post su Facebook - Non comprendo le ragioni per cui si intende penalizzare il sistema produttivo del Sud che, agendo in un contesto più difficile, merita un sostegno per incrementare l'occupazione. Sono certa che si ritirerà l'emendamento».
Nei giorni scorsi il governo aveva chiesto ai gruppi di maggioranza di approvare soltanto emendamenti di carattere correttivo (come quelli per estendere l'assegno di ricollocamento anche ai disoccupati non percettori di reddito) o di proporne altri in questa direzione, come l'estensione delle risorse previste per famiglie con i disabili o la proroga di un anno per opzione donna.

Il tutto senza aumentare il costo del pacchetto. Invece, soltanto nelle 77 richieste di cambiamenti arrivate da Cinquestelle e Lega, c'è tutto e il contrario di tutto. I primi hanno chiesto di modificare le cosiddette scale di equivalenza per calcolare l'entità dell'assegno, in modo da premiare i nuclei più numerosi. Sempre dal M5S arriva la richiesta di ricalcolare le pensioni dei sindacalisti in maniera più restrittiva.

I LIMITI
Il Carroccio, dal canto suo, chiede che il sussidio sia «rinnovato una sola volta per un periodo pari alla prima erogazione» e vada a chi ha avuto un'occupazione negli ultimi due anni. Vuole anche bloccare l'erogazione degli assegni previdenziali a latitanti ed evasi e vincolare, tra i 18 e i 28 anni, l'accesso al reddito a chi ha svolto per un anno il servizio civile obbligatorio. Si propone pure di far salire a 36 le ore destinate ai lavori sociali per i Comuni. Sempre in ottica restrittiva il partito di Salvini vuole penalizzare gli evasori fiscali, trattenendo dal reddito il 10 per cento per pagare il pregresso non versato di Imu, Tasi e Tari. Paletti anche agli immigrati: pure chi è in Italia da dieci anni deve presentare documentazione del suo Paese d'origine per calcolare l'Isee e dimostrare il suo vero patrimonio.
Di converso, il Carroccio propone un bonus fiscale del 30 per cento per i cosiddetti lavoratori italiani rimpatriati. Più in generale, sul versante dei controlli, si permette all'ispettorato nazionale del lavoro di poter accedere alle banche dati dell'Inps e si chiede alla polizia municipale di verificare la veridicità dei divorzi e delle separazioni avvenute dopo il primo settembre 2018 tra coloro che faranno richiesta per il reddito di cittadinanza. Sul fronte pensionistico, la Lega chiede di alzare a 45.000 euro l'anticipo delle liquidazioni dei dipendenti pubblici da erogare con un prestito bancario garantito dallo Stato, mentre i grillini puntano a quota 55.000.
Intanto il vicepremier Luigi Di Maio continua le trattative con Anci e Conferenza delle Regioni per far partire al meglio il reddito. Prima ha incontrato i sindaci, garantendo loro la continuità sui programmi di natura assistenziali iniziati con il Rei. Poi ha visto i governatori con i quali, invece, sono ancora lontane le posizioni sull'assunzione dei 6.000 navigator da parte di Anpal. Le Regioni hanno confermato che queste figure dovrebbero essere reclutate da loro, ma il ministro ha fatto soltanto una piccolissima apertura: in futuro questi tutor potranno essere stabilizzati dagli enti locali.
 
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