Arriva una ulteriore stretta sul Reddito di cittadinanza. Chi rifiuterà un’offerta di lavoro perderà l’assegno. Il Parlamento ha eliminato la dizione “congrua” dalla norma. Significa che l’offerta non dovrà più considerare le esperienze e le competenze maturate o la distanza del luogo di lavoro dal domicilio e i tempi di trasferimento (entro 80 chilometri e raggiungibile in 100 minuti con mezzi di trasporto pubblici). Insomma, qualsiasi offerta arrivata da qualsiasi parte d’Italia dovrà essere accettata per non perdere l’assegno.
Reddito, la stretta sui furbetti
Non è l’unica novità. Il Reddito il prossimo anno sarà erogato al massimo per 7 mesi a tutte le persone considerate “occupabili”. Oltre questo termine potranno continuare a percepirlo le famiglie con figli, con disabili a carico e gli ultra sessantenni. Un’altra novità introdotta con gli emendamenti, riguarda il contributo di 280 euro per l’affitto. Non sarà più pagato ai percettori di reddito, ma direttamente ai proprietari di casa. Infine, i percettori del sussidio che hanno tra 18 e 29 anni e non hanno completato il ciclo scolastico obbligatorio, per poter continuare a percepire l’assegno dovranno frequentare necessariamente dei corsi di formazione.Tra gli emendamenti approvati, poi, c’è anche un aumento del bonus mobili per il 2023. Per il 2023 era previsto che l’incentivo per l’acquisto di arredamento e di elettrodomestici ad alta efficienza energetica in caso di ristrutturazione di un immobile, si riducesse dai 10 mila euro del 2022 a 5 mila euro. Con il passaggio in Parlamento si è deciso di portare la spesa detraibile a 8 mila euro per il prossimo anno.
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