Lo schiaffo di Alibaba a Trump: addio a un milione di nuovi posti

Lo schiaffo di Alibaba a Trump: addio a un milione di nuovi posti
di Flavio Pompetti
Venerdì 21 Settembre 2018, 12:00 - Ultimo agg. 14:51
2 Minuti di Lettura
NEW YORK - Uno schiaffo sonoro in risposta alla guerra dei dazi di Donald Trump è arrivato alla casa Bianca da parte di Jack Ma, il fondatore del gigante della distribuzione online Alibaba. L'imprenditore cinese era stato tra i primi del suo Paese a rispondere con entusiasmo all'invito che Trump aveva lanciato nei primi mesi della sua presidenza ad investire negli Usa. Nel corso di una visita alla Trump Tower nel gennaio del 2017,

Ma aveva promesso che avrebbe aperto le porte dei due siti che svolgono il commercio elettronico in Cina: TMall e Taobao alle piccole imprese produttrici statunitensi. Aziende familiari o di pochi impiegati che già sono attivi nelle vendite sul web, ma che non potrebbero mai ambire a raggiungere da soli i consumatori cinesi, senza il supporto di una grande piattaforma internazionale di e-commerce. Nei calcoli di Jack Ma, il volume di affari addizionale che questo approdo asiatico avrebbe aperto, si sarebbe tradotto nella creazione di un milione di nuovi posti di lavoro negli Usa. L'imprenditore non aveva mai spiegato su quale base aveva calcolato il dato del maggiore impiego; si era limitato a dire che anche le imprese di minori dimensioni avrebbero avuto bisogno di assumere personale da dedicare esclusivamente alle vendite sui siti del suo gruppo, che raggiungono 550 milioni di consumatori nel mondo asiatico.

L'offerta era stata pubblicizzata con grande enfasi dallo stesso Trump, come prova della nuova atmosfera di apertura commerciale che la sua presidenza avrebbe restaurato negli Usa. A meno di due anni da quella data il clima è ben diverso, e Jack Ma è stato tra i primi ad osservarlo. Dopo l'annuncio dei nuovi dazi su 200 miliardi di dollari in importazioni cinesi questa settimana, l'ex ceo dell'azienda che è anche quotata alla borsa di Wall Street ha detto: «Questa offerta era stata presentata sulla base di una cooperazione amichevole tra gli Usa e la Cina, e con l'aspettativa di un regime di rapporti bilaterali equi e ragionevoli. Allo stato attuale queste basi sono già state demolite, e la mia promessa non può più essere mantenuta».

Ma pensa che le ferite che Trump ha già inflitto ai rapporti tra i due paesi sono tanto profonde che saranno destinati a durare negli anni, anche dopo la sua partenza dalla Casa Bianca, e che per questo la mano che aveva teso ai piccoli produttori statunitensi deve essere ora ritirata. «Gli Usa sotto l'amministrazione Trump sono diventati una piazza d'affari troppo imprevedibile - ha confermato da los Angeles Joe Tsai, cofondatore di Alibaba e responsabile dei contatti con il mercato statunitense Sarà meglio per l'azienda cinese concentrare le sue ambizioni di crescita con nuove offerte di accesso alla rete di vendita rivolte ai produttori del sud est asiatico, altrettanto dinamici e sicuramente più moderati nei costi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA