È scontro tra Toninelli e Tirrenia: «Tariffe alte, faremo una gara»

È scontro tra Toninelli e Tirrenia: «Tariffe alte, faremo una gara»
di Antonino Pane
Venerdì 18 Gennaio 2019, 11:30
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La campagna elettorale per le elezioni suppletive in Sardegna apre anche il fronte trasporti. Ci pensa il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli che mette subito nel mirino la Tirrenia e in particolare la gestione dell'ex compagnia pubblica da parte del gruppo che fa capo all'armatore Vincenzo Onorato. Toninelli va giù duro e spazza via in pochi minuti le convinzioni di chi riteneva proprio Vincenzo Onorato un armatore abbastanza in sintonia con le posizioni del governo gialloverde. «A luglio del 2020 - ha sottolineato Toninelli - sarà bandita la nuova gara per la continuità territoriale marittima per la Sardegna con il superamento del monopolio della Tirrenia». Il ministro dei Trasporti, come sempre, non lascia margini alle interpretazioni e la sua dichiarazione suona come un vero e proprio stop alla fusione annunciata tra Tirrenia e Moby, le due compagnie di punta di Vincenzo Onorato. Il ministro Toninelli è andato anche oltre circa la nuova convenzione. «Significa - ha detto - che sarà scritta una convenzione in cui al centro ci sono i cittadini sardi e non gli interessi di una compagnia che ha preso i soldi pubblici, tantissimi, 72 milioni, ed ha aumentato i prezzi. È una cosa sconvolgente. Purtroppo l'ho trovata in tutti i dossier, nelle convenzioni e nelle concessioni autostradali e con Tirrenia. Faremo una gara - ha sottolineato il ministro - nel luglio del 2020, e chi la vincerà dovrà rispettare delle condizioni ben precise e paritarie tra i suoi vantaggi, legittimi, di guadagno, e i vantaggi legittimi, in termini di utilità sociale per il popolo sardo».

La replica di Onorato al ministro, naturalmente, non si è fatta attendere. «La sua è una dichiarazione di chi non sa e non ha preso le informazioni, pura campagna e demagogia elettorale. Per quanto riguarda il monopolio, non sa che sulle linee per la Sardegna operano altre quattro compagnie: Grandi Navi Veloci, Sardinia Ferries, Grendi e Grimaldi. Le tariffe Tirrenia inoltre non sono stabilite da noi, ma dalla convenzione firmata con lo Stato, e spesso sono ben al di sotto dei limiti fissati dalla stessa».
 
Un ministro impreparato per Onorato. «Al ministro Toninelli, alla cui impreparazione siamo abituati da tempo e sui temi più svariati, dico - perché è evidente che non lo sa - che per Onorato Armatori, di cui Tirrenia fa parte, lavorano 5000 persone, tutte italiane e rappresentiamo di gran lunga la prima realtà nazionale in termini occupazionali nei traffici per le isole. Gli consiglio inoltre di includere nei provvedimenti per il reddito di cittadinanza i 50.000 marittimi italiani disoccupati a casa grazie a politiche confermate dai suoi predecessori e che servono gli interessi della lobby degli armatori a cui anche il signor Toninelli sembra rispondere. Del resto dal suo ministero dipendono i controlli sulle leggi a tutela dei marittimi italiani che vengono sistematicamente disattese dagli armatori. Quando poi va in Sardegna si ricordi anche delle nostre 500 persone, tutti sardi, che lavorano ogni giorno su e per l'Isola».

Toninelli è finito anche nel mirino del segretario generale della Federmar/Cisal, Alessandro Pico. «Le affermazioni del ministro non hanno motivo di essere prese in considerazione, in quanto un vero monopolio di Tirrenia non esiste. I fondi pubblici servono esclusivamente per dare quella giusta continuità territoriale che, nei periodi di cosiddetta bassa stagione, non permetterebbero a nessun mezzo di locomozione di poter raggiungere la Sardegna».
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