Di Maio tocca il tabù del 3%. Tria rassicura, ma mercati nervosi

Il vice premier Luigi Di Maio accenna al tabù del superamento del 3% del deficit. «Non lo escludo, tutto può essere», dice intervistato da Il Fatto. Piazza Affari, sulla quale pesa anche il calo dei titoli delle società concessionarie pubbliche, segna una frenata solitaria in Europa: in mattinata perde fino all'1%, poi recupera e cede di nuovo chiudendo a -0,85%. Anche lo spread si mostra sensibile: tocca 283 punti, flette a 274 per poi risalire a 280 punti.

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Gli scambi estivi, sempre molto sottili, aiutano le oscillazioni. In positivo e in negativo. Anche perchè a rassicurarli sono, nel pomeriggio, le frasi del ministro dell'Economia Giovanni Tria, che da Pechino ha ribadito il rispetto delle regole di finanza pubblica. Non c'è turbolenza sull'Italia ma l'attenzione degli operatori si vede. L'asta dei Cct, che si chiude prima che Tria parli, vede così un ribalzo dei rendimenti di oltre mezzo punto percentuale: 63 punti base che portano all'1,277% il costo che lo Stato dovrà pagare ai sottoscrittori. Sicuramente, poi, non favorisce gli scambi il peggioramento del clima di fiducia che l'Istat registra per le famiglie e per le imprese sia sulla componente economica sia sulle prospettive future.

A pesare è però soprattutto la fibrillazione con l'Ue. «Non commentiamo le intenzioni», dice un portavoce della commissione Ue a Bruxelles interrogato su quanto detto da Di Maio. In ogni caso l'Euro break up, l'indicatore calcolato da Sentix che fotografa il timore della rottura nell'eurozona, registra «nelle ultime settimane che i timori degli investitori sulla stabilità dell'eurozona si sono ampliati, con l'Italia che continua ad essere considerato il Paese con più chance di uscire dall'euro». Possibile che l'Ue possa irrigidirsi, proprio in vista della Legge di Bilancio. Tria appare tranquillo. «Nel confronto con l'Ue non vedo grandi conflitti di mia competenza», sostiene parlando con i giornalisti. E guarda con fiducia ai prossimi dati macro in arrivo, che potrebbero far cambiare il vento. «Lo spread attuale non risponde ai fondamentali e alla solidità dell'Italia - dice - Ricordo che l'Italia ha un surplus primario da vent'anni. Ritengo che l'andamento sia anche dovuto ad una fase di incertezza tipica del periodo estivo». Gli incontri per la messa a punto della Legge di Bilancio avuti con il premier e gli altri ministri prima di ferragosto hanno già definito il percorso. «Nelle sue linee generali - dice - è già stato definito il rispetto delle regole di finanza pubblica».

Ecco perchè il ministro dell'Economia si dice sicuro che non si supererà il 3% di deficit/Pil: il rispetto di questo rapporto - ricorda - è stato criticato anche da chi lo ha inventato «ma questo è molto diverso dal dire che lo supereremo». Una risposta morbida, da politico navigato visto che arriva da un tecnico, che tiene insieme un messaggio tranquillizzante e la volontà di non contrapporsi alla dialettica tutta politica che vede i due vicepremier pungolare continuamente le istituzioni di Bruxelles.(ANSA).