Sostenibilità, è un’occasione irripetibile

G20, il principe Carlo: «Sostenibilità, è un’occasione irripetibile»

di Carlo d'Inghilterra
Domenica 31 Ottobre 2021, 00:07 - Ultimo agg. 23:27
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Questa settimana sono stato invitato a parlare a due importanti incontri mondiali: il Vertice del G20 a Roma e l’incontro COP26 in Scozia. Il mio messaggio per entrambi è lo stesso. Non c’è problema più urgente della salute futura del nostro pianeta e delle persone che lo abitano. La sua salute odierna determinerà la salute, la felicità e la prosperità economica delle generazioni a venire. Questo deve essere sicuramente il nostro obiettivo. Ho sempre pensato che abbiamo una responsabilità schiacciante verso quelle generazioni non ancora nate.

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Fortunatamente, dopo quasi cinquant’anni di tentativi di sensibilizzazione sulla crescente crisi climatica e ambientale, sto finalmente avvertendo un cambiamento di atteggiamento.

Sembra ora molto più ampiamente accettata l’idea di una necessaria azione urgente e reale sul campo. Ho passato gran parte di quei cinquant’anni ad ascoltare un gran numero di persone. Ho imparato dagli esperti di tutto il mondo che hanno dedicato la loro vita ad affrontare il cambiamento climatico. Ho ascoltato da vicino i leader di molti paesi, in particolare le nazioni del Commonwealth, le cui comunità sono tra le più vulnerabili al clima sulla Terra, e ho trovato impossibile non ascoltare le voci disperate dei giovani che si preoccupano del mondo che erediteranno dall’attuale generazione di amministratori del loro pianeta.

E ho ascoltato i leader del settore privato, sempre più desiderosi di investire in progetti innovativi e nuove tecnologie che aiuteranno a creare la necessaria, rapida transizione verso la sostenibilità e garantire a tutti un pianeta più pulito, più sicuro, più sano. Per me, il settore privato detiene la chiave. Non sono sicuro che li stiamo ascoltando abbastanza...


Quasi due anni fa ho fondato la mia iniziativa per i mercati sostenibili a cui ora si sono uniti circa 300 dei migliori amministratori delegati del mondo di ogni settore dell’economia. Ho scoperto quanto siano estremamente sensibili al modo in cui i loro clienti e i loro investitori ora chiedono cambiamenti nel modo in cui le aziende si comportano. I loro clienti sono una lobby potente.

Dopotutto, i consumatori controllano più del sessanta per cento del Pil mondiale. Per fare solo un esempio, oggi al G20 si uniranno a me i principali esponenti dell’industria della moda che lanceranno una nuova carta d’identità digitale per i vestiti, per far sapere come i prodotti sono progettati, fabbricati e distribuiti. È un esempio dell’impegno che le aziende vogliono mostrare; il tipo di investimento che solo loro possono fornire. Credono, come me, che i loro clienti abbiano il diritto di sapere che ciò che acquistano è stato creato in modo sostenibile e che su questa base faranno le scelte future.


Perché questo tipo di investimento privato è importante? Se vogliamo raggiungere il vitale obiettivo climatico di 1,5 gradi - un obiettivo che salverà le nostre foreste e fattorie, i nostri oceani e la fauna selvatica - abbiamo bisogno di trilioni di dollari di investimenti ogni anno per creare le nuove infrastrutture necessarie alla transizione verso la sostenibilità.


I governi da soli non possono raccogliere questo tipo di somme. Ma il settore privato può farlo, lavorando in stretta collaborazione con i governi e la società civile.
Cosa deve succedere, allora, per superare le barriere e sbloccare queste opportunità?
In primo luogo, le aziende di tutto il mondo mi dicono che hanno bisogno di chiari segnali di mercato dai governi, in modo da poter pianificare a lungo termine. Ciò rafforzerebbe la fiducia nei progetti esistenti e attirerebbe gli investimenti istituzionali necessari per quelli nuovi. Allo stato attuale, ci sono troppo pochi progetti pronti per l’investimento in cantiere, perché c’è troppa poca fiducia nel sistema. Affinché ciò avvenga è necessario allineare le tabelle di marcia dei paesi, delle industrie e degli investimenti. In questa istanza, le banche multilaterali di sviluppo hanno un ruolo fondamentale da svolgere nella creazione di un ambiente favorevole agli investimenti che supporti un futuro sostenibile.


La seconda cosa di cui hanno bisogno è la correzione dei disallineamenti tra quadri istituzionali, normativi e legali, che impediscono ai progetti di sembrare sufficientemente profittevoli sia per i loro investitori che per i loro garanti, le banche multilaterali di sviluppo. Le soluzioni su larga scala sembrano possibili solo se esiste una partnership molto più stretta tra il governo, le principali banche multilaterali, il settore privato e i suoi investitori.
Infine, i leader del mondo del business mi dicono che, al di là delle banche multilaterali di sviluppo, c’è un urgente bisogno di esplorare come il G20 possa sviluppare un meccanismo per fornire garanzie sul rischio sovrano, che aiuterebbe a liberare le ingenti somme di denaro necessarie per rendere questo partenariato pubblico/privato una realtà. E questa, a sua volta, è la nostra unica speranza se vogliamo mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi.


C’è, infine, un ampio consenso globale sul fatto che ci troviamo di fronte a una formidabile minaccia per il futuro dell’umanità e della natura stessa, e che dobbiamo, ora, tradurre belle parole in azioni ancora più belle. Sicuramente, se riuscissimo a mettere da parte le differenze, potremmo vedere questa come un’opportunità unica per avviare una sostanziale ripresa green a beneficio di tutti.
Potrebbe essere la storia di crescita del nostro tempo, stabilire un’economia globale che segue una traiettoria sicura, sostenibile e che salva quindi il nostro pianeta.

Sua Altezza Reale  Principe Carlo,  Principe di Galles

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