La prima, la quarta o... il buio. Con l'astensione del centrodestra, le 261 schede bianche e il crescendo di voti a favore di Sergio Mattarella registrati oggi, rischiano di allungarsi ulteriormente i tempi per l'elezione del Capo dello Stato.
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Quirinale, i tempi del voto
Al momento infatti, un'intesa tra centrodestra e centrosinistra (o anche solo all'interno della cosiddetta "maggioranza Mario", quella che oggi supporta il premier Draghi) è tutt'altro che a portata di mano.
Gli scenari
Anche i vertici di oggi rischiano di rivelarsi inestricabili grovigli di posizioni, rivendicazioni, vendette e bandierine. A prescindere del se si arriverà o meno al doppio turno degli scrutini, e cioè a due votazioni al giorno come richiesto da una fetta sempre più importante dei partiti (Italia Viva in primis, ma anche l'intero centrodestra), la storia ci dice dopo la quarta votazione la strada per la salita al Colle diventa meno facile da percorrere.
Per le 12 elezioni tenute fino ad oggi infatti, le possibilità sono state tre. Due volte si è riusciti a chiudere al primo scrutinio, con accordi articolati definiti già prima del voto. Per quattro volte invece, è stato necessario arrivare alla quarta, quando il quorum cala a 505, e di fatto l'intesa è più facilmente raggiungibile. Se anche alla quarta le forze politiche non sono riuscite a trovare una quadra, diventa evidente che un'intesa è ben distante dall'essere trovata. A testimoniarlo il fatto che nei quattro precedenti, si è arrivati tra la nona e la venitreesima votazione. Con la sola eccezione del mandato bis di Giorgio Napolitano che però, come rimarcò proprio il presidente, riflettè l'incapacità della politica.