Revolutionizing Neurodegenerative Care

Napoli, alla Federico II il polo hi-tech che rivoluziona le cure per i malati più fragili
Napoli, alla Federico II il polo hi-tech che rivoluziona le cure per i malati più fragili
domenica 3 agosto 2025, 22:55
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Living Lab: nasce al Cirmis della Federico II un polo hi-tech per il sostegno ai pazienti colpiti da malattie neurodegenerative. Non solo cure innovative dunque ma anche l’impiego di sistemi elettronici e avveniristiche interfacce uomo macchina indossabili in grado di rivoluzionare l’assistenza a domicilio e in ambulatorio di pazienti affetti da malattie neurologiche invalidanti come la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson, le demenze. “TechNeuroCare” questo il titolo dell’iniziativa messa in campo nell’ambito del più ampio Progetto Pnc Dheal-Com.

Laboratorio di simulazione

Ma di cosa si tratta esattamente? «Living Lab è un laboratorio di simulazione ad alta fedeltà per rivoluzionare l’assistenza sanitaria di prossimità ma anche un centro di ricerca e alta formazione per caregiver professionali e familiari - spiegano Maria Triassi docente di Igiene e presidente onorario del Cirmis (Centro Interdipartimentale di ricerca in Management sanitario e Innovazione in Sanità) e Pasquale Arpaia ordinario di Ingegneria delle Misure della Federico II che si occupano della direzione scientifica e strategica del progetto - parliamo della creazione di un ecosistema collaborativo e multidisciplinare dedicato all’innovazione nella gestione ambulatoriale e domiciliare delle malattie neurodegenerative attraverso l’impiego di tecnologie indossabili all’avanguardia». Il laboratorio nasce nell’ambito del Progetto Pnc Dheal-Com volto a promuovere la scienza della vita e la salute digitale e che si propone di migliorare la qualità della vita dei pazienti e facilitare la medicina di prossimità.

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«Un modello di assistenza sanitaria che si concentra sull’erogazione di cure più vicine al paziente - aggiunge Teresa Rea presidente dell’Ordine degli infermieri di Napoli, docente della Federico II e direttrice del Living Lab - l’obiettivo è entrare nell’ambiente di vita del paziente per garantire accessibilità, continuità assistenziale e personalizzazione dei percorsi di cura usando le nuove tecnologie». Il cuore dell’iniziativa è la simulazione clinica avanzata, una metodologia che consente ai partecipanti alla formazione di apprendere in un ambiente realistico, sicuro e immersivo grazie a manichini ad alta fedeltà, realtà virtuale e software interattivi. «I caregiver possono acquisire competenze tecniche e relazionali fondamentali per l’assistenza di pazienti anziani, cronici o con disabilità, anche in contesti domiciliare» spiega Rea e prevede percorsi distinti per Operatori sociosanitari e caregiver familiari, su pazienti virtuali. La struttura per la formazione è dotata di sala simulazione, regia di controllo e piattaforme digitali avanzate che ne fanno anche un centro di ricerca traslazionale.

Tecnologie indossabili

TechNeuroCare” immagina un futuro prossimo in cui grazie a tecnologie indomabili sia consentito il monitoraggio continuo dei pazienti, la diagnosi precoce e un supporto personalizzato ai malati affetti da malattie neurodegenerative. La missione è accelerare l’utilizzo di queste tecnologie passando dalla ricerca alla pratica clinica ambulatoriale e domiciliare. Si punta dunque alla co-creazione e partecipazione attiva di pazienti e caregiver, all'innovazione incentrata sul paziente, a un approccio multidisciplinare dove la la ricerca traslazione è in grado di utilizzare rapidamente dal laboratorio al malato l'innovazione. Le attività del polo prevedono il 70% del personale dedicato ad attività ambulatoriali e sperimentazione sul campo, e il 30% alla ricerca pura e upgrade tecnologico mentre le risorse da impiegare sono per il 30% dedicate alle tecnologie sui pazienti e il 70% a ricerca e sviluppo. L'organigramma include un Comitato scientifico e strategico presieduto dai professori Vincenzo Brescia Morra, Pasquale Arpaia e Maria Triassi.

La direzione sanitaria è invece affidata a Giovanna Borriello, l’area tecnologica è a cura dell’ingegnere Egidio De Benedetto. Settori chiave come Ricerca e sviluppo tecnologico sono affidati a Ersilia Vallefuoco (ingegnere), l’area quella Clinica e sperimentale a Roberto De Simone. «Sono previste sperimentazioni su pazienti per diagnosi precoce e monitoraggio del Parkinson a partire da gennaio 2026 - continuano Arpaia e Triassi – mentre sul fronte della identificazione di sintomi silenti della Sclerosi multipla si parte a settembre 2025». Previste anche le simulazioni di serious games condotti in realtà virtuale per sostenere il declino cognitivo lieve, attività per il miglioramento lo stile di vita di pazienti con demenza, l’uso di avatar adattivi per la riabilitazione neuromotoria già partito nelle settimane scorse. È poi è già in corso la sperimentazione dell’uso di una tuta indossabile sensorizzata per la diagnosi e terapia della Sclerosi multipla».

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La sostenibilità conta su risorse PNRR e Piano nazionale per gli i vestimenti complementari tramite bandi di ricerca, partnership industriali, fondi filantropici e corsi di formazione. «La collaborazione con associazioni sanitarie e di pazienti (Sin, Aism) - sottolinea il professor Arpaia - è cruciale per la pertinenza e la diffusione delle soluzioni. TechNeuroCare ambisce all accreditamento come Living Lab Europeo per rafforzare la visibilità internazionale e le opportunità di finanziamento». Entrambi i Living Lab, “TechNeuroCare” e “Advanced Simulation” ideati e condotti dalla professoressa Maria Triassi, operano in sinergia nell’ambito del più ampio Progetto Dheal-Com, promuovendo un approccio One Health alla salute digitale centrata sui bisogni del paziente.

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