Bloccato in casa per il lockdown, un bimbo di 3 anni sarebbe stato raggiunto da una presunta fuga di gas, che non gli ha lasciato scampo, senza la possibilità di uscire, chiuso in un complesso residenziale a Lanzhou, città nel nordovest della Cina. Il gigante asiatico, infatti, dopo nuovi casi di Covid, ha ripreso la poltica della tolleranza zero nei confronti del virus. Il piccolo, che stava male a causa della esalazioni tossiche, non ha potuto essere trasportato dal padre in ospedale, perché gli è stato impedito di lasciare l'edificio. Il ritardo nelle cure, ha denunciato l'uomo sui social, si sarebbe rivelato fatale per il piccolo.
Solidarietà sfida la censura
Tantissimi messaggi di solidarietà nei confronti dell'uomo, colmo di dolore e rabbia, per quanto accaduto al suo bambino di appena 3 anni.
A #Lanzhou in #Cina la città è in lockdown e un bambino di 3 anni è m0rt0 stasera per il ritardo delle cure mediche. I residenti stanno perdendo la pazienza. pic.twitter.com/UwCPDKUprF
— il Presidente ™ 🦥 🧱 🇮🇹 🇵🇸 ☝🏻 (@ilpresidenteh) November 1, 2022
Tolleranza zero
Lanzhou come Wuhan, ora è oggetto della rigidissima politica zero-Covid messa in atto dal governo cinese del rieletto Xi Jinping, che continua ad obbligare milioni di cinesi a periodi di chiusura totale, blocchi, test di massa anti-Covid e lockdown. Sarebbero molte le persone decedute a causa del divieto di uscire di casa, soccorso in ritardo dai servizi di emergenza.
Unjust death of a 3 y/o child in Lanzhou, ☭🇨🇳's Gansu due to lockdowns that delayed emergency responders for hours. When facing public outcries & protests, CCP wasted no time but deployed massive riot👮🏽♂️to silence voices.
The child's only life experience was 3yrs of CCP virus! pic.twitter.com/zafKuPoSqI— Northrop Gundam ∀🦅⚔️🍬 (@GundamNorthrop) November 2, 2022