Cina, scatta l'allarme demografico: popolazione in calo per la prima volta dal 1961, trema l'economia mondiale

La Cina, la nazione più popolosa al mondo, è considerata fonte cruciale di manodopera e consumi, un volano per la crescita dell'economia cinese e mondiale

Cina, scatta l'allarme demografico: popolazione in calo per la prima volta dal 1961, trema l'economia mondiale
Cina, scatta l'allarme demografico: popolazione in calo per la prima volta dal 1961, trema l'economia mondiale
di Redazione Web
Martedì 17 Gennaio 2023, 17:06 - Ultimo agg. 19 Marzo, 00:37
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Il calo demografico non è soltanto un nostro problema. Adesso l'allarme è scattato anche in Cina, dove, per la prima volta dal 1961, la popolazione è diminuita. Dopo decenni in cui è stata imposta la politica del figlio unico, ecco che adesso dai piani alti si torna a incoraggiare il popolo a fare più figli. La Cina, infatti, è entrata in un'era di crescita demografica negativa con un calo di 850mila unità rispetto al 2021, che spaventa l'economia nazionale

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Il crollo demografico

 

La notizia del calo vistoso genera, a detta degli analisti e degli accademici, un cambiamento a lungo termine che spaventa i mercati dell'economia mondiale, tanto da essere stata riportata su tutte le prime pagine dei quotidiani economici più influenti, a partire dal Financial Times. L'opinione corrente, infatti, è di considerare la nazione più popolosa del mondo come fonte cruciale di manodopera e di consumi, praticamente un volano per la crescita dell'economia cinese e mondiale.

«Calo irreversibile»

Secondo gli esperti il calo demografico è irreversibile ed è l'effetto della politica del figlio unico a lungo imposta ai cittadini dal partito. Il declino ufficialmente ha segnato una svolta l'anno scorso visto che i decessi hanno superato i nati, benchè i veri segnali siano riconducibili già al 2018. In Cina è in corso un dibattito sull'impatto che avrà l'introduzione sistematica della automazione e della intelligenza artificiale nel settore industriale, in modo da compensare nell'arco di dieci anni il numero dei lavoratori. Tra i dati dell'Ufficio nazionale di statistica anche quelli relativi al valore aggiunto della produzione industriale che nel 2022 è aumentata del 3,6%.

I numeri rispecchiano quantitativamente le attività delle imprese con un fatturato annuo di almeno 2,98 milioni di dollari. Inoltre la produzione industriale è aumentata dell'1,3% nel mese di dicembre e dello 0,06% a novembre.

La politica cinese

Il partito comunista, in passato, ha attuato una serie di misure in risposta all'invecchiamento della popolazione e all'aumento del costo della vita, tra cui l'allentamento della politica sul numero dei figli (fino a quota tre), un piano di incentivi sui costi associati all'istruzione e all'educazione, nonché sussidi per il secondo e il terzo figlio. Inoltre è stato introdotto il periodo di «ripensamento» obbligatorio per i divorzi e una stretta sugli aborti. Tutte le misure, tuttavia, hanno avuto un impatto limitato sull'aumento delle nascite. 

Vecchia e non ricca

La crisi demografica per la Cina potrebbe diventare un serio problema e ostacolare il cammino previsto dal partito per fare uscire tutti dalla povertà e garantire un livello accettabile di benessere diffuso. In pratica potrebbe diventare vecchia prima di diventare ricca, con una riduzione della popolazione in età lavorativa e pressioni sempre più forti sul sistema previdenziale e sull'economia, cresciuta solo del 3% nel 2022. Si tratterebbe del risultato peggiore dalla morte di Mao Zedong, nel 1976, se si esclude il crollo dell'economia nel 2020, quando la crescita si arrestò al 2,2% nel primo anno della pandemia di Covid-19.

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