Il paziente Covid affetto da sindrome di Down rifiuta l'ossigeno, l'infermiere lo abbraccia e lo aiuta a respirare

Il paziente Covid affetto da sindrome di Down rifiuta l'ossigeno, l'infermiere lo abbraccia e lo aiuta a respirare
di Alessia Strinati
Venerdì 29 Gennaio 2021, 21:44 - Ultimo agg. 30 Gennaio, 07:56
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Un infermiere ha abbracciato un paziente affetto da sindrome di Down malato di Covid per poterlo tranquillizzare e mettergli l'ossigeno. La foto condivisa sui social network dal Centro de Apoio Geriátrico a Caapiranga, nello stato di Amazonas, in Brasile, ha commosso il mondo per uno dei tanti gesti di umanità del personale sanitario impegnato nella pandemia.

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Emerson Junior, 30enne con sindrome di Down, era stato ricoverato a causa dei bassi livelli di saturazione. Era necessario dargli l'ossigeno per permettergli di recuperare, ma il 30enne, che soffre molto di ansia, si è rifiutato di indossare la mascherina mettendo ancora di più a rischio la sua vita. Emerson temeva quello strumento, non riuscendo a capire che in quel momento invece poteva essergli di grande aiuto. Notando il suo disagio, un infermiere, il 38enne Raimundo Nogueira Matos, è intervenuto.

Il 38enne lo ha abbracciato, ha iniziato ad accarezzarlo e a calmarlo, spiegandogli che non gli sarebbe successo nulla e piano piano lo ha convinto a mettere la mascherina.

La foto dell'uomo che abbraccia il paziente tenendogli la mascherina sul viso ha commosso tutto il web facendo il giro del mondo. «Ho pensato che fosse bellissimo. Ho sentito che Dio era lì e ha usato l'infermiere per calmarlo. Si sentiva tranquillo e grazie a Ray è riuscito a tornare a respirare normalmente», ha detto Mirene Borges da Silva, autrice dello scatto, anche lei paziente Covid dimessa poco dopo quell'episodio, «Grazie a gesti come questo, crediamo che andrà tutto bene", si legge ancora sul post condiviso dal centro».

L'infermiere ha spiegato di aver agito d'istinto. Il contatto così ravvicinato e senza particolari protezioni con un paziente Covid lo ha esposto in modo molto alto al rischio di contagio, ma nel caso specifico si trattava di un paziente speciale che in quel momento aveva bisogno di affetto e solo in quel modo si sarebbe lasciato aiutare, così non ha esitato e lo ha abbracciato. Le condizioni del giovane 30enne sono ancora molto gravi, il paziente dovrà essere trasferito nel reparto di tarapia intensiva di un altro ospedale. 

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