Russia, la provocazione sui social: «Gas acceso 24 ore al giorno e paghiamo meno di 2 euro al mese»

Anche i troll al servizio della propaganda. Su alcuni canali di livestreaming, come Twitch, alcuni utenti russi provocano quelli europei

Russia, la provocazione sui social: «Gas acceso 24 ore al giorno e paghiamo meno di 2 euro al mese»
Russia, la provocazione sui social: «Gas acceso 24 ore al giorno e paghiamo meno di 2 euro al mese»
Giovedì 29 Settembre 2022, 20:16
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Mentre in Europa il prezzo del gas continua a salire oltre i massimi storici, e ci sono velenose accuse reciproche dietro le falle nei gasdotti di Nord Stream 1 e 2, dalla Russia arriva una clamorosa provocazione social. Che riguarda proprio la fonte di approvvigionamento energetico che Mosca vendeva a gran parte dell'Europa e soprattutto all'Italia.

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Russia, la provocazione social del gas

Un utente russo, su Twitch, aveva aperto un account in cui utilizzava il servizio di livestreaming per mostrare a tutti come tenesse il riscaldamento acceso al massimo e i fornelli del gas accesi tutto il giorno, anche quando non aveva bisogno di cuocere del cibo. «Dalla Russia con amore» - si leggeva in una didascalia nel video - «Gas acceso 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, e paghiamo appena 1,44 euro al mese». Verità o menzogne propagandistiche da troll? Una cosa è certa: si è trattato di una provocazione sufficiente a far esplodere di rabbia tutti gli europei, italiani compresi, alle prese con il caro bollette innescatosi con la guerra in Ucraina, con le sanzioni alla Russia e con le conseguenti speculazioni del mercato.

Russia, gli utenti troll e la propaganda

Il primo a trasmettere dalla propria cucina, con il riscaldamento al massimo e i fornelli del gas accesi costantemente, è stato un utente chiamato 'RussianGas1'.

Nei filmati trasmessi in diretta c'era anche un timer e un termometro che misurava la temperatura dell'ambiente. Alla fine, però, Twitch ha deciso di sospendere e chiudere quell'account, come riporta OddityCentral. Non è bastato, però, a far sì che altri canali, dello stesso tenore e con gli stessi contenuti venissero aperti su altri siti e social di livestreaming. O che su piattaforme molto note, come YouTube, alcuni canali ritrasmettessero quegli stessi filmati: è il caso, ad esempio, di 'Stop Nazism!', nella cui foto profilo campeggia l'aquila nazista con tanto di svastica al di sopra di uno sfondo con la bandiera ucraina. Evidentemente, alla propaganda russa servono anche i troll.

 

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