«Sulla Aquarius giocano a videogames e slot»: il video è una burla, ma ci cascano (e si indignano) in migliaia

«Sulla Aquarius giocano a videogames e slot»: il video è una burla, ma ci cascano (e si indignano) in migliaia
«Sulla Aquarius giocano a videogames e slot»: il video è una burla, ma ci cascano (e si indignano) in migliaia
di Domenico Zurlo
Lunedì 18 Giugno 2018, 19:35
2 Minuti di Lettura
Lui si chiama Gian Marco Saolini, è un «troll» della Rete ed è diventato a dir poco celebre in questi giorni per un video pubblicato sulla sua pagina Facebook. Nel video, evidentemente una burla, ma considerato vero da migliaia di utenti, Saolini si finge un lavoratore della nave Aquarius, «un nostromo», e racconta ciò che succede a bordo e che «nessuno vi dirà mai».

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Il racconto è un lungo elenco di luoghi comuni misti a particolari oggettivamente divertenti: «Non c’è crisi e disagio, la gente è felice - dice Saolini - C’è una sala dove ci si ricrea, ci sono i videogames, anche le slot, e i migranti giocano alle slot, non chiedetemi con quali soldi perché non so da dove li prendono…». In un giorno il video è stato visualizzato da quasi 4 milioni di persone, con 142mila condivisioni: numeri enormi, per un filmato pubblicato per scherzo ma che ha scoperchiato rabbia, razzismo e soprattutto l'ignoranza di chi a certe cose evidentemente crede davvero, senza la capacità di capirne la scarsa verosimiglianza.
 

«Sono stato fatto secco, eliminato, licenziato perché volevo parlare e dire la verità agli italiani - diceva Saolini nel videopost, strizzando l’occhio a quella dietrologia che tanto piace a certi utenti del web - Sono tutti vestiti, ben nutriti, non è vero che a bordo ci sono condizioni disagiate». A RomaToday Saolini ha confessato di essere rimasto sorpreso dalla reazione dei suoi followers (e non solo) al video: «A questo giro data la palese assurdità del contenuto non mi aspettavo di fare migliaia di condivisioni», ha detto. «Lo Stato non lavora bene sui social network, gli italiani sono lasciati in balia dei tempi e dell’evoluzione - ha aggiunto - hanno una grave mancanza di percezione della realtà, comprensione del testo e conoscenza dell’ironia».
 

Ma a cascarci non è stato solo il popolo (dei boccaloni) del web, ma anche la Lega, che sulla sua pagina Facebook ha postato una sua foto, con tanto di scritta rossa “FALSO!” per specificare che il video non fosse autentico e pensando fosse qualcuno alla ricerca di celebrità. L’ennesimo episodio che dimostra come il nostro Paese abbia un grosso problema con i social network e con gli strumenti a disposizione di ognuno per distinguere le notizie vere da quelle false o addirittura da quelle inventate. E se ci casca addirittura un partito di governo, non c’è da essere particolarmente ottimisti.
 
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