Negazionista dell'Olocausto a cena con Trump (e Kanye West). Ma lui si difende: «Non sapevo chi fosse»

È stato lo stesso West ad annunciare di aver portato Fuentes alla serata di Mar-a-Lago, aggiungendo che Trump ne era rimasto «molto impressionato»

Negazionista dell'Olocausto a cena con Trump (e Kanye West). Ma lui si difende: «Non sapevo chi fosse»
Negazionista dell'Olocausto a cena con Trump (e Kanye West). Ma lui si difende: «Non sapevo chi fosse»
Sabato 26 Novembre 2022, 12:10 - Ultimo agg. 18 Marzo, 18:53
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Alla cena fra Donald Trump e il discusso rapper Kanye West c'era anche Nick Fuentes, un suprematista bianco, negazionista dell'Olocausto. È stato lo stesso West ad annunciare di aver portato Fuentes alla serata di Mar-a-Lago, aggiungendo che Trump ne era rimasto «molto impressionato». Di fronte alle immediate polemiche, l'ex presidente americano ha dichiarato di aver invitato solo West. Il rapper si è però «presentato inaspettatamente con tre amici di cui non sapevo nulla» e la cena è stata «rapida e priva di eventi», ha scritto sulla sua piattaforma Truth Social.

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West, che ora si fa chiamare Ye, ha dichiarato di aver chiesto a Trump se voleva essere il suo 'running mate' alle presidenziali, offerta che l'ex presidente, già candidato per il 2024, ha respinto.

Ma ad attirare l'attenzione è stata soprattutto la presenza del 24enne Fuentes, il cui rapporto con l'afroamericano West, anche lui accusato di antisemitismo, non è chiaro.

Chi è Nick Fuentes, suprematista e antisemita

Il suprematista è diventato noto durante la presidenza Trump per aver formato ii movimento Groyper, apertamente razzista e antisemita. È stato poi coinvolto nella marcia suprematista e neonazista a Charlottesville nel 2017, ed ha partecipato all'assalto al Congresso del 6 gennaio. Dichiaratamente antisemita, Fuentes ha pubblicamente messo in dubbio lo sterminio nazista degli ebrei. Definisce lo stato d'Israele come «l'anti Cristo» e parla degli ebrei come di una «elite tribale ostile» che governa di fatto gli Stati uniti.

La settimana scorsa, durante il suo programma sul web, ha suggerito di mandare l'esercito nei quartieri abitati dagli afroamericani «perché non voteranno mai per noi». «È inaccettabile che un ex presidente americano che ha annunciato la sua candidatura per un secondo mandato incontri antisemiti e suprematisti bianchi», ha commentato il Centro Simon Wiesenthal in una delle tante reazioni indignate all'incontro. 

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