Uccideva bambini per attirare l'attenzione su di sé, infermiera rinchiusa in un ospedale psichiatrico

Beverley Gail Allit ha ucciso 4 bambini, ne ha feriti altri 6 e ha tentato di massacrarne altri 3

Uccideva bambini per attirare l'attenzione su di sé, infermiera rinchiusa in un ospedale psichiatrico
Uccideva bambini per attirare l'attenzione su di sé, infermiera rinchiusa in un ospedale psichiatrico
di Alessia Strinati
Martedì 26 Luglio 2022, 13:31
3 Minuti di Lettura

Uccideva i bambini di cui si sarebbe dovuta prendere cura. L'infermiera Beverley Gail Allit è stata definita "angelo della morte" dopo aver ucciso 4 bambini, averne feriti altri sei e ha tentato di massacrarne altri 3. La donna oggi si trova in un ospedale psichiatrico dopo una lunga battaglia legale da parte dei genitori delle vittime.

Leggi anche > Mamma si lancia nel dirupo insieme ai figli di 2 e 4 anni: allarme lanciato da un escursionista

Leggi anche > Bimba muore nel giardino di casa: morsa da un serpente velenoso

<h2>Infermiera in Pediatria</h2>

La donna lavorava come infermiera pediatrica e nel periodo che va dal febbraio all'aprile del 1991, nel reparto di pediatria dell’ospedale di Kesteven, Lincolnshire, ha agito facendo del male a diversi bambini di età compresa tra le 7 settimane e i due anni, con l'unica eccezione di un bambino di 11 anni.

L'infermiera aveva dei rituali per uccidere le sue vittime: iniettava dosi di insulina o di cloruro di potassio con l’obiettivo primario di provocare un arresto cardiaco o uno choc insulinico.

Sceglieva le sue vittime avendole sotto mano tutti i giorni.

Il criterio principale si basava su quanto la facessero innervosire o se bagnassero o meno il letto. A lungo ha ucciso senza destare sospetti, visto che le sue giovanissime vittime erano per lo più affette da altre patologie, poi ci si insospettì vedendo che alcune morti si verificavano solo quando la Allit era in turno e sono scattate le indagini. La donna ha sempre negato ogni accusa, ma nel 1993 è stata condannata a tredici ergastoli e a quarant’anni di carcere. Durante la detenzione ha cominciato a porre in essere condotte autolesionistiche e ad oggi è reclusa presso l’ospedale Rapton Secure a Nottinghamshire.

La perizia psichiatrica

La donna, secondo la perizia psichiatrica, voleva avere il controllo sulle sue vittime. Voleva essere la prima a lanciare l'allarme, a prodigarsi per cercare di salvare loro la vita, al solo scopo di attirare su di sé l'attenzione. Secondo alcuni, sarebbe stata affetta dalla sindrome di Munchausen. La donna in passato avrebbe finto malattie che non aveva, gravidanze mai effettive, al solo scopo di essere al centro dell'attenzione. Gli omicidi erano un modo per lei di mostrarsi come eroina che si dava da fare per la vita dei bambini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA