Tornato in patria come una star, Viktor Bout si è già offerto a Vladimir Putin come volontario per combattere in Ucraina. Il trafficante d'armi, rientrato nello scambio di prigionieri tra Russia e Usa che ha portato alla liberazione della cestista Brittney Griner, ha fatto sapere di sostenere «con tutto il cuore» la guerra contro Kiev e ha specificato di amare Putin, che ha lavorato per la sua scarcerazione. In carcere teneva appeso un poster dello zar: «Perché no? Sono orgoglioso di essere russo e che il nostro presidente sia Putin», ha detto.
Chi è Viktor Bout
La liberazione di Bout, nonostante abbia portato alla restituzione di Brittney Griner, è oggetto di diverse critiche interne per l'amministrazione Biden.
«I paesi occidentali vogliono distruggere la Russia», ha detto Bout subito dopo la liberazione. «L’Occidente crede di non averci finito nel 1990, quando l’Unione Sovietica ha iniziato a disintegrarsi, e pensano di poterci semplicemente distruggere di nuovo e dividere la Russia». Sul carcere negli Stati Uniti ha detto: «Gli altri detenuti erano solidali con la Russia, o almeno, quelli che non ne sapevano nulla mi facevano domande», sottolinenando di non aver subito discriminazioni.
On one side, there was Brittney Griner, a young, female basketball player. On the other was Viktor Bout, an arms dealer. The scene didn’t just show a prisoner trade. It told the story of where two rival countries had landed decades after the Cold War. https://t.co/1xxTsV0v6u
— The New York Times (@nytimes) December 12, 2022
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