È partita da questa mattia da Cape Canaveral in Florida la sonda Esa Solar Orbiter che, dopo un viaggio di due anni, si avvicinerà al Sole per studiarlo da una distanza mai così ravvicinata. Questi studi, si legge in una nota, saranno possibili grazie anche al contributo dell'Italia. Fanno parte dei dieci strumenti previsti dalla missione il coronografo Metis realizzato dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e con il Cnr, diverse università italiane e istituti di ricerca sparsi in tutto il mondo, la Dpu (Data Processing Unit) di Swa ( Solar Wind Analyser) e il software di Stix (Spectrometer/Telescope for Imaging X-rays) rilevatore di raggi X.
«Grazie a Solar Orbiter il Sole avrà “un vicino” che lo studierà approfonditamente utilizzando degli strumenti italiani. È un altro corpo celeste dell'intero Sistema Solare che sarà osservato o studiato da qualcosa che abbiamo pensato, progettato o realizzato nel nostro Paese. Siamo molto orgogliosi di questo» - ha commentato il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana Giorgio Saccoccia.
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