Terni riparte, o, almeno ci prova. Si rialzano le saracinesce, anche se non tutte. Molti ristoranti aspetteranno il fine settimana, alcuni non riapriranno proprio. Alberghi sigillati per mancanza i clienti, la cultura che ancora tace.
Terni, però, ricomincia a muovere i suoi primi passi. Dalla signora che si fa fotografare con i primi cinque euro incassati dopo due mesi, a chi vuole subito provare i nuovi modelli di abiti per l'estate, ai parrucchieri, che terranno aperto anche di lunedì fino a quando ci saranno richieste, a chi continua a fare consegne a domicilio. Tutti i commercianti aspettano di poter ritornare alla normalità. Chi ha attività di ristorazione ha tolto tavoli, che vuol dire meno clienti e, quindi, meno incassi. Tutti hanno investito in mascherine, gel, pannelli, copriscarpe, visiere, per poter garantire sicurezza ai clienti. L'inizio è di speranza, anche se nessuno si fa illusioni sul fatto che non sarà facile. Speriamo non diventi impossibile. Come ha detto il questore di Terni, Roberto Massucci, la sicurezza in questa seconda fase dipende da ciascuno di noi. Prudenza e attenzione non saranno mai troppe.
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