Ramin Aliev e la sua famiglia

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Una donna ha ucciso la figlia e ha provato a togliersi la vita dopo che il marito, Ramin Aliev, era stato mobilitato da Vladimir Putin per andare a combattere la guerra contro l'Ucraina. Pare che la coppia abbia avuto una brutta lite dopo la chiamata alle armi, alla fine della quale la donna ha accoltellato a morte la figlia di appena 4 anni e poi ha provato a togliersi la vita.

 

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La donna non voleva che il marito partisse per la guerra. Il 29enne aveva precedentemente prestato servizio nei servizi segreti aviotrasportati nell'esercito russo ed è stato convocato in Ucraina dopo che Putin ha chiamato in servizio 300.000 coscritti. La moglie però si sarebbe disperata all'ipotesi che l'uomo partisse per la guerra, così è scoppiata una furiosa lite nella loro casa nel villaggio di Barda culminata in tragedia. La mamma ha pugnalato prima al cuore la figlia più piccola, poi con lo stesso fendente si è accoltellata l'addome, riportando gravi ferite ma non mortali. Illesi il marito e il figlio più grande della coppia, di 6 anni, che ha comunque assistito a tutta la scena. 

 

 

 

 

Sul caso è stata ora aperta un'indagine, la donna è stata arrestata e adesso rischia fino a 30 anni di carcere con l'accusa di omicidio. Pare che i due stessero litigando da soli in una stanza, quando poi sarebbe entrata la bambina e la mamma avrebbe minacciato il padre colpendo lei. Resasi conto di quanto accaduto ha poi provato ad uccidersi. Sembra che la situazione in Russia stia diventando sempre più critica, sono sempre più le persone che protestano contro la chiamata alle armi, sempre più famiglie costtrette a separarsi e uomini che rischiano la vita per il conflitto contro l'Ucraina.