Ostia, sos mareggiate: corsa contro il tempo per cercare di salvare il Kursaal

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Nuova ennesima mareggiata ieri a Ostia e primo banco di prova per i lavori di tutela della costa avviati dalla Regione Lazio. Le scogliere di protezione a ridosso dello storico stabilimento Nuova Pineta Pinetina, dell'Ostrica Pazza e di Mamaflò hanno evitato ulteriori danni, dopo quelli subìti a fine novembre quando il lido venne praticamente spazzato via dalla furia del mare. Sebbene l'intervento non sia ancora terminato, tuttavia il pennello ha fatto da barriera alle onde che almeno questa volta non sono arrivate sulla spiaggia e non hanno causato crolli. Non è andata invece così bene più a levante, dove il Kursaal Village, lo stabilimento di felliniana memoria, ha continuato a perdere pezzi. 

Distrutte altre tre file di cabine inghiottite dal mare e danni irreparabili anche per il lido accanto, l'Hibiscus Beach, entrambi già duramente colpiti dal maltempo di fine novembre. La scogliera prevista subito dopo il Venezia, in lungomare Amerigo Vespucci, è ancora in fase di installazione e non è riuscita a contenere la forza distruttrice del mare. Non ha, insomma, fatto da barriera come l'altra a ridosso della Nuova Pineta, perché i lavori proseguono a rilento. Per gli operai sarà dunque una corsa contro il tempo per cercare di salvare il Kursaal e tutti i lidi sulla costa di Levante, compreso quello dell'esercito dove un mese e mezzo fa erano crollate le toilette e il patio prospicente la piscina.Intanto rimangono off limits le spiagge di Levante, chiuse un mese fa dalla Capitaneria perché senza più sabbia e a rischio di ulteriori e nuovi danni. È, infatti, ancora desolante la fotografia che appare in alcuni tratti con gli impianti balneari e i manufatti in muratura piegati e sprofondati in mare, detriti e porzioni di arenili ormai inghiottiti dalle acque. Negli anni, proprio su quel lungo tratto di litorale, la linea di costa è arretrata di circa 150 metri e i titolari dei lidi sono stati costretti ad accogliere decine e decine di clienti in meno. Dopo le mareggiate di novembre non è rimasto quasi più nulla. In alcuni casi la spiaggia è ormai a ridosso del marciapiede e della strada. Intanto la draga al largo, quella che aspira la sabbia dal fondale per soffiarla sulla costa e restituirla nei tratti dove è sparita, ha interrotto il suo lavoro a causa del maltempo e del mare mosso, ma dovrebbe riprendere non appena le condizioni meteo lo consentiranno.