Roma blindata per l'esercitazione anti-terrorismo in centro: negoziatori e artificieri antisabotaggio in strada

foto

Il centro di Roma blindato, con un ampio dispiegamento di mezzi e uomini in tenuta anti-terrorismo. È successo ieri sera , la ntote tra il 16 e il 17 novembre, nella zona del Tempio Maggiore Ebraico dove si è tenuta l'esercitazione anti-terrorismo congiunta tra polizia e carabinieri.

L'esercitazione è stata pianificata e organizzata dal Comando Provinciale dei Carabinieri e dalla Questura di Roma, previa condivisione nell’ambito del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto Bruno Frattasi, ha avuto luogo un’articolata esercitazione antiterrorismo nell’area del Tempio Maggiore Ebraico di Roma.

In particolare è stato simulato un intervento di emergenza, per individuare, bloccare e arrestare quattro terroristi, armati con pugnali, che dopo una prima azione offensiva al varco di Lungotevere de Cenci, avevano ferito alcuni passanti, per poi dividersi percorrendo via del Tempio, anche catturando alcuni ostaggi.

Testati i dispositivi di primo intervento della capitale 

È stata l’occasione per testare le capacità di reazione dei dispositivi di pronto intervento nella Capitale attraverso il coordinamento tattico delle Unità di Primo Intervento/Squadra d’Intervento Critico del Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato della Questura di Roma e delle Aliquote di Primo Intervento dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma con la Squadra Operativa di Supporto dei Carabinieri dell’8° Rgt. “Lazio”, per la gestione e la risoluzione di scenari di media complessità, connessi con azioni di natura terroristica.

L’esercitazione è stata effettuata durante l’orario notturno al fine di ridurre i disagi alla circolazione stradale ed ha visto lo schieramento degli assetti tattico-operativi sul terreno con le suddette compagini oltre ad altre unità specializzate quali negoziatori, artificieri antisabotaggio e unità cinofile.

I gruppi scelti 

Al fine di rispondere a un’offesa di natura terroristica che dovesse presentarsi repentinamente nell’ambito, o anche al di fuori, dei principali centri urbani, nel 2016 sono state costituite a livello provinciale, unità scelte specificamente selezionate, addestrate ed equipaggiate. Le Unità Operative di Primo Intervento (Uopi) per la Polizia di Stato e le Aliquote di Primo Intervento (Api), le Squadre Operative di Supporto (Sos) per i Carabinieri, in grado di fornire una ‘pronta risposta’ in caso di attacco terroristico, in attesa dell’arrivo dei ‘reparti speciali’ (Gis e Nocs) per l’intervento risolutivo.

Il rischio terrorismo oggi 

L’Arma dei Carabinieri e la Polizia di Stato continuano ad adeguare il proprio dispositivo di contrasto antiterrorismo alle minacce emergenti rappresentate, ancora oggi, come dimostrano i più recenti attacchi in altri paesi del mondo, da soggetti isolati o da nuclei di fuoco, spesso suicidi, addestrati ed equipaggiati militarmente, pronti a colpire obiettivi civili e affollati, attraverso l’incessante affinamento delle capacità operative esprimibili dai dispositivi specialistici di contrasto alla particolare minaccia, attraverso costanti e qualificati addestramenti nonché periodiche esercitazioni complesse interforze svolte in aree sensibili della Città, ove, sempre in un'adeguata cornice di sicurezza, vengono riprodotti con un elevato livello di realismo i tipici scenari di crisi che possono insorgere in caso di attacco terroristico.