Da domenica scorsa Israele ha ritrovato una sorta di normalità con la riapertura di gran parte delle sue attività, alcune delle quali concesse solo a chi ha il Green Pass, che certifica la doppia vaccinazione o la guarigione dall'infezione. Ma Purim (il Carnevale ebraico che si festeggia il 25 e 26 febbraio) è una festa a forte rischio per le sue caratteristiche conviviali e familiari: l'anno scorso, ad inizio pandemia, vi fu un incremento delle infezioni a causa del mancato rispetto delle regole. «Oggi - ha spiegato il ministro della Salute Yuli Edelstein - il governo prederà la decisione finale. Stiamo ricevendo informazioni su inviti a feste e su un aumento nella vendita degli alcolici. Penso che sfortunatamente non ci sarà altra soluzione che le restrizioni». Tra queste un 'coprifuoco notturnò che pur consentendo la partecipazione - con limitazioni - alle cerimonie religiose impedisca gli spostamenti e le feste. Intanto prosegue a ritmo serrato la vaccinazione di massa che ha raggiunto gli oltre 4 milioni di immunizzati con una dose e i 3 milioni con due dosi. Scendono i casi: nelle ultime 24 ore sono stati circa 3 mila a fronte di 50 mila tamponi con un tasso al 6,3%.
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