Alatri, lo zio di Thomas Bricca agli assassini: «Adesso costituitevi»

Da sinistra Lorenzo Sabellico, zio di Thomas, il vescovo Ambrogio Spreafico e il papà di Thomas, Paolo
Da sinistra Lorenzo Sabellico, zio di Thomas, il vescovo Ambrogio Spreafico e il papà di Thomas, Paolo
di Pierfederico Pernarella
Martedì 21 Febbraio 2023, 09:57
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Lorenzo Sabellico, lo zio di Thomas Bricca, il ragazzo di Alatri ucciso lo scorso 30 gennaio, sta lavorando per organizzare nei prossimi giorni una fiaccolata per tenere sempre alta l'attenzione sull'omicidio del nipote e chiedere che vengano assicurati al più presto alla giustizia i suoi assassini. Intanto ieri ci sono stati i maxi controlli dei carabinieri con le ispezioni a casa di alcuni sospettati.
Che idea si è fatto delle perquisizioni avvenute nelle ultime ore?
«Da subito abbiamo dato tutta la nostra disponibilità alle forze dell'ordine. Le indagini si stanno muovendo nella direzione che tutti pensavamo e i controlli delle ultime ore dei carabinieri rafforzano i nostri sospetti. Atteso attendiamo notizie se ci saranno o meno formalmente degli indagati, ma prendiamo atto che le perquisizioni non sono avvenute a caso ma sono state dirette nei confronti di determinate persone».
Ritenete che l'omicidio sia riconducibile alla risse avvenute nel weekend precedente nel centro storico?
«Assolutamente sì. Ribadiamo che mio nipote non c'entrava niente in quegli episodi. Se prima eravamo sicure, adesso siamo strasicuri. Ovviamente pensiamo che l'agguato sia stata una conseguenza degenerata degli scontri avvenuti nei giorni precedenti e ora attendiamo i riscontri».
Nei giorni scorsi lei, sul proprio profilo Facebook, ha pubblicato una foto in cui si intravedeva Thomas intubato sul letto di ospedale. Perché lo ha fatto?
«Ho voluto far vedere alle persone e in particolare ai ragazzi, che oggi sono molto in fermento, che la violenza porta a quello. Vuoto porta vuoto. Dobbiamo ora lasciar lavorare le forze dell'ordine, ma quella foto voleva essere un monito anche alle istituzioni che non devono intervenire solo a cose fatte, ma anche prevenire e progettare il futuro. Se si previene e progetta sul piano sociale i frutti si raccolgono con il tempo anche se serve investire più risorse, ma almeno i benefici arrivano per tutti. Quando si interviene a cose fatte, purtroppo, a guadagnarci è soltanto qualcuno».

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Cosa sente di dire agli assassini di suo nipote?
«Costituitevi perché tanto prima o poi la giustizia arriva. Costituirsi è l'unico modo per pagare e riabilitarsi con la coscienza, che sarà anche difficile ma è l'unica via che si può seguire. Però non mi rivolgo solo agli esecutori, ma anche a chi ha spalleggiato e li ha coperti nel tempo, non so per quale motivo, non sta a me stabilirlo. Ma anche loro debbono fare un serio esame di coscienza».
Per quale motivo avete dato mandato al vostro legale, l'avvocato Marilena Colagiacomo, di svolgere delle indagini difensive?
«Tutte le situazioni devono essere scandagliate con attenzione, anche per rafforzare la posizione di Thomas che non c'entrava assolutamente niente. E in più c'è anche il fatto che c'è qualcuno che copre e quindi vogliamo che anche i nostri legali facciano gli accertamenti dovuti per chiarire ogni singolo aspetto della vicenda e su tutte persone coinvolte».
Pierfederico Pernarella
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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