Beni confiscati alla criminalità organizzata: il primato a Cassino, segue Frosinone

Beni confiscati alla criminalità organizzata: il primato a Cassino, segue Frosinone
di Vincenzo Caramadre
Mercoledì 27 Maggio 2020, 06:50 - Ultimo agg. 08:15
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I beni immobili confiscati alla criminalità organizzata in Ciociaria sono 234, di questi 215 sottoposti a confisca definitiva e 102 già assegnati. E’ questa la fotografia scattata dalla Prefettura di Frosinone nell’ultimo dettagliato report sui beni confiscati e la loro destinazione. L’obiettivo generale è restituire alla società civile e al mercato legale i beni sottratti alla criminalità utilizzando i beni immobili confiscati in modo efficace.
E su questo punto si concentra molto il report della Prefettura, affrontando prima di tutte le problematica le problematiche e poi l’iter che attiene all’assegnazione e alla gestione.
“Nel corso del monitoraggio - si legge nel rapporto della Prefettura - in più occasioni, c’è stato il riscontrato dell’occupazione abusiva”.
Ma non solo, c’è poi la questione urbanistica con tanti fabbricati abusivi o inagibili, ma anche l’appartenenza del bene a una proceduta fallimentare o con parti e quote di proprietà indivise.
“Altrettanto di frequente - si spiega nel rapporto - si evidenziano, nella fase di utilizzazione dell’immobile confiscato, difficoltà attribuibili, a volte, a problemi di sostenimento delle spese di gestione, che conducono quasi sempre al danneggiamento dell’immobile e al suo conseguente deperimento - o anche al disinteresse degli amministratori. Anche l’assenza di manifestazioni di interesse da parte degli Enti  (Comuni, ndr) possibili destinatari del bene rende spesso problematico la finalizzazione ad uso sociale di tali patrimoni”.
Negli ultimi 10 anni le forze dell’ordine, con indagini dirette sopratutto dell’Antimafia, ha sottratto alla criminalità terreni, appartamenti, immobili e capannoni industriali.
Spiccano i dati di Cassino dove i beni confiscati in via definitiva sono 52, di cui 46 già assegnati, ma anche Frosinone con 15 confiscati di cui 2 assegnati e Sora dove i beni entrati nella disponibilità dello Stato sono 32 di cui solo uno è stato assegnato.
Gli altri centri interessati sono: Acuto confiscati 5 e assegnati 4, Alatri confiscati 4 assegnati 0, Amaseno  confiscati 9 e assegnati 9, Anagni  confiscati 9 e  assegnati 0, Arce confiscati 2 e  assegnati 2, Arpino confiscato 1 e assegnati  0, Campoli Appennino confiscati 2 e assegnati 0, Castrocielo confiscati 16 e assegnati 16, Castro dei Volsci confiscati 5 e assegnati 5, Cervaro confiscato 1 e assegnati 1, Falvaterra confiscato 1 e assegnati 1, Ferentino  confiscati 3 e  assegnati 3, Fiuggi confiscati 10 e assegnati  3  (2 in vendita), Guarcino confiscati 5 e  assegnati 5,  Monte San Giovanni Campano  confiscati 7 e assegnati 0, Patrica  confiscati 2 e assegnati 9, Piedimonte San Germano confiscati 7 e assegnati 0, Piglio confiscati 6 e assegnati 0, Pontecorvo confiscati1 e assegnati 1, Roccasecca confiscati 1 e assegnati 0, Sant’Elia Fiume Rapido confiscati 13 e assegnati 13, Sgurgola confiscato 1 e  assegnato 1, Torre Cajetani confiscato 1 e assegnati 0, Villa Santa Lucia confiscati 5 e assegnati 5.
La valutazione degli immobile per il loro utilizzo nel 44 percento dei casi è stata ritenuta discreta, per il 5 percento inagibile, il 13 percento  buone, 7 percento mediocre condizioni, 1 percento ottime.
Oltre ai beni immobili ci sono stati anche sequestri di natura finanziari (libretti postali, bancari, polizze assicurative), di beni mobili (preziosi gioielli) e mobili registrati (auto e furgoni).
L’iter per l’assegnazione dei beni in gestione dell’Agenzia Nazionale per i beni Confiscati prevede apposita conferenza dei servizi l’ultima risale a lunedì scorso per la gestione di alcuni beni in territorio di Castrocielo.
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