Coronavirus, 4 nuovi casi da rientro.
Sono giovani tra i 25 e i 30 anni asintomatici

Coronavirus, 4 nuovi casi da rientro. Sono giovani tra i 25 e i 30 anni asintomatici
Vincenzo Caramadredi Vincenzo Caramadre
Mercoledì 2 Settembre 2020, 08:30 - Ultimo agg. 29 Aprile, 07:34
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Covid-19, tornano i positivi da rientro: i casi riscontrati nelle ultime 24 ore, tutti asintomatici. I territori provinciali di residenza sono: Frosinone, Ceccano, Sora, Arce e Ferentino. Si tratta di ragazzi tra i 25 e 30 anni, tranne che a Sora dov’è risultati positivo un anziano.
Nella giornata di ieri sono stati resi noti dalla Regione Lazio gli esiti dei tamponi eseguiti lunedì nelle postazioni drive-in di Frosinone. In totale sono stati 1150 di cui 800 a Frosinone e 350 a Cassino. I cinque casi sono riconducibile a link dalla Sardegna, uno solo è stato individuato in accesso al pronto soccorso.
I positivi da rientro, come accennato, sono stati individuati tutti al drive-in di Frosinone, mentre i tamponi riferibili a Cassino saranno resi noti nella giornata di oggi.   
Ma nella rinnovata emergenza pandemia, dopo il caso di Cervaro, dove prima di ferragosto era stata diffusa una fake news su alcune decine di positivi, in questi giorni è toccato a Sora, con continui allarmi.
Attraverso un video secondo la ricostruzione del sindaco Roberto De Donatis, in particolare, è stata denunciata una presunta mancata attuazione delle misure all’interno del pronto soccorso dell’ospedale di Sora.
“Nessun cluster può essere attribuito alla gestione del protocollo Covid all’ospedale Santissima Trinità, dove ci sono validi professionisti. C’è stata una persona legata a un link noto che, arrivata in ospedale, ha seguito un percorso differenziato è stato isolato, dopo due tamponi è risultata negativa. Evitiamo la diffusione di notizie che siano prive di fondamento”, è stata la comunicazione del sindaco Roberto De Donatis. I positivi a Sora, nelle ultime due settimana, sono 9 casi, nella giornata di ieri sono stati eseguiti 400 tamponi, i risultati arriveranno in giornata.

Ma ora si pigia sull’acceleratore della prevenzione. Con l’avvicinarsi dell’avvio dell’anno scolastico proseguono i test sierologici al personale della scuola. L’Asl di Frosinone ha comunicato che nella giornata di ieri sono stati eseguiti 768 test sierologici sul personale scolastico. Ad oggi nella Asl di Frosinone sono stati eseguiti 4.601 test con una percentuale di positivi alla sieroprevalenza dell’1,1 percento. Il totale delle persone invitate a sottoporsi ai test si avvicina a 12.500.

Proprio in vista della prima campanella è stata emanata l’ordinanza dal Presidente Zingaretti, che consente alle Asl di procedere velocemente nell’acquisizione di medici, infermieri e assistenti sanitari necessari a garantire la sicurezza nelle scuole. “Questi professionisti - è stato spiegato dall’Asl -  saranno coordinati dai Dipartimenti di Prevenzione delle Asl e saranno un argine fondamentale. Accanto a questo abbiamo aderito alla gara promossa dall’Azienda zero del Veneto, che ringrazio della sinergia, per acquisire un milione di tamponi rapidi che saranno utili anche a circoscrivere eventuali focolai, il tutto mentre procedono i test sierologici con oltre 35 mila prenotazioni e 9 mila i test già eseguiti a docenti e operatori scolastici. Ricordo che la prenotazione va fatta presso gli istituti scolastici non alle Asl oppure ai medici di medicina generale secondo le modalità concordate con l’Ufficio scolastico regionale”.

Tra qualche settimana si partirà con l’ondata di vaccinazioni antinfluenzali obbligatoria, ordinata dal presidente della regione. Toccherà, al personale sanitario, alle persone con più di 65 anni e a tutti coloro i quali hanno patologie croniche. Ciò per evitare, nel caso di un ritorno acuto della pandemia, la sovrapposizione di sintomi tra Covid ed influenza. L’obbligo sarà a decorrere dal 15 settembre. “La mancata vaccinazione per il personale sanitario comporterà l’inidoneità temporanea allo svolgimento della mansione lavorativa ai. La mancata vaccinazione per le persone ultra 65 anni comporterà l’impossibilità di accedere a centri anziani o altri luoghi di aggregazione”, è stato spiegato dalla Regione.
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