La Novo Nordisk, la multinazionale danese che ha rilevato lo stabilimento Catalent di Anagni, ha presentato un piano d’investimento da 2 miliardi. Nella vicina area dell’ex pista da corsa Isan costruirà un sito nuovo di zecca per produrre farmaci antiobesità. Le stime parlano di 800 nuovi occupati, 1.500 con l’indotto, pari al 10% degli attuali addetti del settore in provincia di Frosinone. L’impatto, insomma, sul sistema produttivo ciociaro sarà altissimo, tanto che all’investimento è stata data una valenza nazionale.
Il Governo l’ha classificato come di «preminente interesse strategico». Il territorio è pronto? Sono pronte le strade che dovranno accogliere prima il via vai per il cantiere, poi quello di quando inizierà la produzione? Il problema è stato sollevato dal segretario della Cisl Frosinone Antonella Valeria che, in soldoni, ha invitato le istituzioni a darsi una mossa perché sono non pochi i problemi da risolvere. Per capire siamo andati a vedere.
Il viaggio
Partiamo dal bivio che, dalla Casilina, immette sulla via Morolense, la strada che, dopo un paio di chilometri, porta davanti allo stabilimento. E già qui sorgono i primi problemi: perché l'incrocio è da anni considerato molto pericoloso, ed è stato teatro di diversi incidenti; andrebbe dunque segnalato decisamente meglio per evitare rischi ulteriori. Ma, al di là della pericolosità stradale, il problema sta soprattutto nello stato della strada: carreggiata stretta, asfalto vecchio, in molti passaggi dissestato, con buche che in alcuni casi diventano veri e propri crateri.
Si arriva nei pressi dello stabilimento e la situazione resta comunque molto delicata. Tocca passare su un cavalcavia che sovrasta l’A1: è stretto e difficile da percorrere, due autocarri che dovessero trovarsi lì contemporaneamente non ce la farebbero a passare. E, ovviamente, una vera e propria illuminazione stradale non c’è; cosa che, soprattutto di notte, rende la zona pericolosa.
Le cose non cambiano se si va in un'altra strada ad alta concentrazione di industrie della zona di Anagni; quella che passa di fianco a stabilimenti come la Eurozinco e la Saxa Gres. Anche in quel caso, diversi tratti stradali sono, ad oggi, completamente distrutti, con buche che diventano veri e propri crateri. Gli stessi che si trovano vicino a molti capannoni chiusi della zona, come quelli della Videocon, un tempo colosso industriale del centro Italia con più di 3000 occupati, ed ora ridotto a una massa di strutture abbandonate e fatiscenti. Stesse scene anche nel tratto di strada Asi, che dal casello autostradale porta nella zona industriale.
Si capisce dunque la necessità, sottolineata dalla sindacalista, di fare presto per rendere il sistema viario adeguate.
Cosa si sta facendo in tal senso? Il sindaco di Anagni Daniele Natalia ha ribadito i passi che Regione e Provincia stanno compiendo, anche su sollecitazione dell’amministrazione comunale anagnina, per cercare di andare incontro alle giuste esigenze di modernizzazione delle infrastrutture del territorio.
Gli stanziamenti
Allo stato attuale ci sono 3 milioni di euro stanziati dalla Regione per migliorare lo stato delle strade della zona industriale; mentre un altro milione e mezzo di euro è stato previsto dalla Provincia per creare delle rotatorie in diverse zone del territorio, che serviranno per disciplinare meglio il traffico. In tutti e due i casi, per il primo cittadino, si tratta di lavori che potrebbero partire già dal prossimo periodo estivo. Resta il problema di cosa si sia fatto, al di là degli annunci ufficiali, fino ad ora.