Scendono a valle dalle aree protette, si stanziano in alcuni territori e prendono di mira il bestiame, ma anche i cani. Crescono le incursione dei lupi in molte zone della provincia di Frosinone, dall'alta Valle di Comino fino al Cassinate a ridosso delle aree protette. Nei mesi scorsi, sul finire dell'estate, un branco di lupi aveva assaltato alcuni ovili nella Valcomino, dov'erano stato causati danni agli allevatori e produttori caseari. Nelle ultime settimane ci sono stati diversi episodi tra Esperia, Pontecorvo e Pico. Un fenomeno in crescita che preoccupa.
IL RACCONTO
Racconta un cacciatore. «Assieme alla nostra squadra eravamo impegnati in una battuta, quando un branco di lupi ha aggredito uno dei nostri cani, una scena terribile».
Nella zona tra Esperia e Pontecorvo nella valle della Forma Quesa negli ultimi anni più volte sono stati avvistati lupi e a farne le spese sempre allevatori di ovini e bovini. Addirittura qualche anno fa un esemplare di lupo italico fu salvato dai carabinieri della stazione forestale, che lo sedarono e affidarono alle cure dei veterinari per poi essere liberato sulle alture del parco dei Monti Aurunci, dove da anni i lupi mettono a dura prova gli allevatori, moltissimi i casi e i risarcimenti dell'Ente Parco.
L'emergenza lupi è un fenomeno ormai noto alle organizzazioni di categoria. Coldiretti con il presidente Vinicio Savona e il responsabile Tommaso Di Brango, da tempo raccoglie elementi sul fenomeno. «Gli avvistamenti e di conseguenza i danni causati dai lupi sono ormai un fatto certo. Dalle zone più alte, scendono nelle vallate e qui vi rimangono aggredendo il bestiame. I lupi seguono la scia dei cinghiali, che, come noto, sono un altro grande problema. A livello nazionale è in discussione un Piano Lupi proprio per arginare i danni. Un tema che va affrontato, con tutte le ricadute locali del caso, come stanno facendo altri Paesi, come Francia e Spagna. Non può rimanere confinato nel mondo agricolo», ha spiegato il presidente Savone.