La strada della morte, 150 incidenti in 10 anni: «Basta con il sangue»

I funerali di "Kekka", l'ultima vittima
I funerali di "Kekka", l'ultima vittima
di Alberto Simone
Domenica 31 Luglio 2022, 11:03
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Il giorno dopo il funerale di Francesca Lafragola, 24 anni, che ha perso la vita sulla Superstrada Cassino-Sora, restano le lacrime. Quelle degli amici, che sono giunti numerosi a Sant'Elia per darle l'ultimo saluto. Quelle dei familiari, difficili da asciugare. E poi, immancabili, ci sono le lacrime di coccodrillo. Una tragedia che si poteva evitare, quella che è costata la vita a Kekka che ha fatto un volo di 30 metri dalla moto del suo fidanzato Luca, che ancora lotta tra la vita e la morte. Come si sarebbe potuto evitare l'incidente tra la moto e la Fiat Punto dinanzi il distributore di benzina?

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LE RICHIESTE

Sono anni che le associazioni e i residenti chiedono la messa in sicurezza dell'arteria proprio nel tratto dove si è verificato il sinistro martedì pomeriggio. L'11 luglio di quattro anni fa nello stesso punto in cui ha perso la vita la giovane di Sant'Elia Fiumerapido si era consumata un'altra immane tragedia. Avevano perso la vita Serena Pezzella, assistente sociale di 36 anni e, dopo un'agonia durata un mese presso il reparto di rianimazione del policlinico Gemelli di Roma, la figlia di due anni e mezzo. Quattro anni sono passati invano. Non si è provveduto ad installare uno spartitraffico per impedire alle auto che viaggiano da Sora in direzione Cassino di entrare nel distributore di benzina della Esso, suo malgrado teatro di terribili incidenti. Tante le battaglie promosse dalle associazioni. In prima linea per promuovere la sicurezza stradale c'è l'associazione La notte degli angeli che di recente ha acceso i riflettori anche sulla pericolosità di via Valle del Garigliano. Tante sono state le sollecitazioni all'Astral e a tutti gli enti competenti per la messa in sicurezza di alcune arterie che sono delle vere e proprie strade killer, eppure nulla è stato fatto. Tantissime le battaglie anche per quel che riguarda l'altro tratto della Superstrada, quello che dalla Città Martire collega al Mare, ai comuni del Sud Pontino. Sulla Cassino-Formia l'associazione vittime della strada di Christian Vizzaccaro ha contato 150 incidenti negli ultimi 10 anni, significa cioè la media di uno al mese, tutti i mesi. E quasi ogni anno si piange una vittima.
«Tutti gli incidenti mortali sono scontri frontali, basterebbe dividere la Superstrada con un paracarro centrale per azzerare gli incidenti. Invece nulla si fa per la prevenzione. Anche i sindaci, salvo poche eccezioni, ci hanno abbandonato. La domanda è semplice, come ce la siamo posti se la dovrebbero porre anche gli enti competenti: se su quel tratto di strada capitano spesso incidenti, come posso fare per cercare di intervenire per evitarli. La risposta non arriva. Probabilmente perché sulla Superstrada ci sono molte attività commerciali, cosa assurda, peraltro, su una strada a scorrimento veloce. Noi - conclude Vizzaccaro - siamo però determinati a portare avanti la nostra battaglia e se le autorità non ci ascolteranno ci saranno proteste clamorose». C'è poi un'altra arteria, nel Cassinate, che è stata ribattezzata una strada killer perché ogni anno si macchia di sangue: è il tratto di via Appia che collega la Città Martire con Rocca D'Evandro, il primo comune della provincia di Caserta. Solo nel corso degli ultimi due anni si contano una dozzina di incidenti su quell'arteria. Uno di questi, avvenuto nel dicembre del 2020, ha visto la morte sul colpo del giovane Ennio Marrocco, 34 anni.
Alberto Simone
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