Incidente sul lavoro, ciociaro precipita e muore a Roma

Incidente sul lavoro, ciociaro precipita e muore a Roma
Giovedì 30 Settembre 2021, 01:07 - Ultimo agg. 3 Ottobre, 11:46
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Il piccolo centro di Morolo è sconvolto e incredulo per la morte, in un incidente sul lavoro, di Fabrizio Pietropaoli, operaio specializzato di 47 anni, residente a Frascati, ma originario del paese ciociaro ai piedi dei monti Lepini. Fabrizio ha perso la vita ieri, attorno all’ora di pranzo, cadendo, per cause ancora al vaglio degli inquirenti, da una impalcatura all’undicesimo piano di una palazzina in un cantiere all’Eur, nella Capitale. L’incidente sul lavoro è avvenuto alle 13.30 circa su viale America. Sul posto sono accorsi gli agenti del commissariato e le Volanti, ma per l’uomo non c’era nulla da fare. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine con l’ipotesi di omicidio colposo. Non è escluso che venga disposta l’autopsia. La tragedia ha riportato in primo piano la questione degli infortuni sui luoghi di lavoro, nei cantieri. I sindacati, in una nota, non hanno esitato a definirla una «strage».
«Chiediamo più controlli, di istituire la patente a punti per le aziende edili e inserire nel codice penale il reato di omicidio sul lavoro», spiega Benedetto Truppa, della Cgil Finlea Roma e Lazio, parlando davanti al cantiere di viale America dove è avvenuta la tragedia. «Quello di oggi è nel Lazio il nono morto nell’ultimo periodo. Le dinamiche sono tutte simili anche se, quella di oggi (ieri), sembra essere inusuale perché sembra ci sia stato il ribaltamento del montacarichi, cosa che di solito non accade. Ma questo dimostra - continua Truppa - come i mezzi che si utilizzano vanno controllati. Spesso abbiamo persone che muoiono perché lavorano con macchinari che non sono controllati. Come sindacato chiediamo più ispettori del lavoro, patenti a punti per aziende edili. Serve riconoscere il reato di omicidio sul lavoro. Se non si fa questo, diventa difficile monitorare il fenomeno. L’edilizia in questo periodo è in forte espansione. Solo a Roma - conclude Truppa - abbiamo una crescita del 15 per cento e per questo ci sono moltissimi cantieri da controllare».


IL DOLORE
La notizia della morte di Fabrizio è arrivata a Morolo ieri sera, lasciando tutti increduli. Il 47enne in Ciociaria era nato e cresciuto e solo da alcuni anni, dopo il matrimonio con Emanuela, dalla quale ha avuto un figlio da poco diciottenne, si era trasferito a Frascati. Era un bravissimo autista ma da alcuni anni aveva preso anche le patenti speciali per operare con la gru. Aveva già quella per il muletto. Fino ad una decina di anni fa con la famiglia aveva gestito l’ingrosso di materiali edili Eco 9p a Morolo. Poi da qualche anno aveva perso il papà Domenico e la mamma Annunziata e per lavoro, con una ditta, era andato a Roma. Era specializzato nel manovrare gru e montacarichi. Tra le sue passioni la politica, si era candidato anche a consigliere comunale di Morolo, gli animali e la guida di mezzi pesanti, oltre al calcio. Amava il suo lavoro tanto che sui social postava spesso foto mentre lavorava. Proprio l’altro giorno aveva scritto “Amo il mio lavoro” mentre manovrava una gru a Roma da un’altezza di 90 metri. Ieri, poi, la tragedia. Tanti messaggi di cordoglio da Morolo, in primis dagli amministratori comunali e dai tanti amici.
In Ciociaria aveva la sorella maggiore, amici e parenti. «Una persona buona, simpatica, sempre vicina ai più deboli.

Perdiamo un vero amico» hanno dichiarato gli amici di Morolo.

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