Maxi parcella per cause mai fatte, avvocato a giudizio per truffa ed estorsione

Maxi parcella per cause mai fatte, avvocato a giudizio per truffa ed estorsione
di Marina Mingarelli
Sabato 6 Agosto 2022, 09:24
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Si è dovuto difendere proprio da chi avrebbe dovuto difenderlo. E' la storia di un imprenditore 50enne di Anagni al quale il suo avvocato di fiducia ( si è scoperto dopo che sarebbe specializzato nel far causa ai suoi stessi clienti) avrebbe chiesto circa 300 mila euro di parcella. L'imprenditore aveva conosciuto questo legale del foro di Roma tramite amici in comune. Loro gli avevano parlato molto bene di questo principe del foro esperto in usura bancaria. L'imprenditore di Anagni che gestisce una florida azienda edile, aveva affidato all'avvocato i suoi interessi. L'imbroglio sarebbe venuto fuori quando il 50enne riceve da parte di un altro avvocato una parcella per una causa che non era andata a buon fine. A quel punto l'uomo comincia ad indagare . E proprio attraverso accertamenti scopre che il suo legale di fiducia non solo non lo aveva mai rappresentato ma che addirittura aveva falsificato la sua firma per far credere di aver ricevuto dall'imprenditore numerosi mandati. Indagini effettuate in tal senso avrebbero fatto emergere che si trattava di mandati inesistenti.

Non sapeva l'imprenditore che a causa del disinteresse del legale era finito nella Crif come cattivo pagatore. Nel momento in cui però gli ha revocato il mandato l'avvocato del foro di Roma lo ha citato in giudizio attivando il ricorso ex 702 bis cioè il pagamento delle parcelle. All'imprenditore anagnino sono stati chiesti 300 mila euro. L'uomo che si è rivolto allo studio Pavia , ha fatto scattare una denuncia. Secondo quanto riferito nonostante l'avvocato avesse persino messo delle firme apocrife per poter aumentare le sue parcelle, era arrivato anche a minacciarlo se non pagava per intero quanto gli era dovuto. Della storia del legale che denuncia i suoi stessi clienti se ne è occupata anche la trasmissione Le Iene. Numerosi coloro che avrebbero subìto la stessa sorte dell'imprenditore anagnino. Tramite false denunce presentate dall'avvocato sarebbero stati trascinati alla sbarra. Da informazioni raccolte sembra che il tanto temuto principe del foro abbia presentato denuncia anche nei confronti di qualche collega che intralciava i suoi scopi. E proprio uno dei suoi colleghi avrebbe riferito che il legale fa leva sulla paura del cliente costretto per forza di cose a difendersi. E se per caso perde una causa? Niente paura, lui risulta nullatenente e non ha niente da temere. Tornando alla vicenda che ha coinvolto l'imprenditore di Anagni l'avvocato che adesso è imputato, è stato rinviato a giudizio per truffa ed estorsione. La vittima sarà difesa dai legali Enrico Pavia, Pietro Polidori e Davide Salvati.
Marina Mingarelli
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