Frosinone, rissa tra giovani in via Aldo Moro: cinque portati in Questura

Frosinone, rissa tra giovani in via Aldo Moro: cinque portati in Questura
di Tiziana Cardarelli
Domenica 25 Aprile 2021, 09:10 - Ultimo agg. 13:18
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Uno sguardo, una parola di troppo e qualche apprezzamento spinto nei confronti di ragazzine ed è accaduto il putiferio. Schiaffi, spintoni, insulti e pugni sulle minicar. Una rissa tra via Aldo Moro e il parcheggio comunale dietro palazzo Magnolia che ieri pomeriggio ha rischiato di finire male se i tanti presenti non avessero avuto il buonsenso di chiedere l'intervento della Polizia prima e dei Carabinieri poco dopo.

Cinque persone sono state fermate dagli agenti delle Volanti e condotte in Questura per l'identificazione e per capire cosa sia effettivamente accaduto.

Tre sono ragazzini tra i 15 e i 16 anni e due sono poco più che ventenni. Ferito alla testa in modo lieve un 16enne. Ancora non sono chiari i provvedimenti che verranno adotto e nei confronti di chi.

Erano da poco trascorse le 19 quando un gruppo di minorenni si è incontrato al parcheggio comunale, poco distante dalla via dello shopping e del passeggio a Frosinone. Dopo avere parcheggiato, i ragazzini, qualcuno anche mano nella mano con la propria fidanzatina, si stavano dirigendo verso via Aldo Moro, per scambiare due chiacchiere con i coetanei e far trascorrere anche questo altro fine settimana di restrizioni.

Nel tragitto qualcosa è accaduto. Sembra, ma è solo un'ipotesi che dovrà essere accertata dalle forze dell'ordine, che i due ventenni, avrebbero fatto qualche apprezzamento sulle ragazzette che erano in compagnia dei minorenni. I teenager si sarebbero ribellati e in gruppo pare abbiano affrontato i due maggiorenni.

Sembra, tra l'altro, che il minorenne ferito alla testa sia stato rapinato di una collana. O meglio. E' quello che ha continuato a ripetere per oltre mezzora davanti alle forze dell'ordine accusando uno dei due ventenni. Lo stesso che, vestito di tutto punto, aveva la camicia sporca di sangue: «Non so neppure come e perché mi trovo in mezzo a questo caos. Sono uno studente universitario e i miei genitori sono persone rispettabili e conosciute».

Così si è giustificato dinanzi agli agenti delle Volanti che lo hanno comunque caricato sulla pantera' e condotto, insieme al suo amico coetaneo, in questura. Nessuno dei due ragazzi ha opposto resistenza. Insomma uno scaricabarile di responsabilità dove solo chi ha assistito conoscere la verità.
 

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