Saluto fascista, la Procura manda a processo l'ex sindaco di San Giorgio a Liri, Modesto Della Rosa

Saluto fascista, la Procura manda a processo l'ex sindaco di San Giorgio a Liri, Modesto Della Rosa
di Vincenzo Caramadre
Domenica 30 Maggio 2021, 15:09 - Ultimo agg. 15:10
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Quel saluto romano,  non lo ha mai rinnegato. Per lui è stato un atto di goliardia, ma per la Procura è un reato per questo è finito a processo.

Si tratta dell’ex sindaco di San Giorgio a Liri Modesto della Rosa (attuale consigliere di maggioranza), missino da sempre ed ex deputato nella XIIesima legislatura eletto nel 1994 nelle file del Polo del Buon Governo Circoscrizione Lazio 2, ex consigliere provinciale ed ex vice sindaco di Cassino.

La Procura di Cassino nell’ambito di un’indagine portata avanti dagli agenti del commissariato di Cassino gli contesta l’articolo 5 della legge Scelba. Vale a dire la legge che punisce chiunque, “partecipando a pubbliche riunioni, compia manifestazioni usuali o esponga simboli riconducibili al disciolto partito fascista ovvero di organizzazioni naziste”.

La pena prevista è della reclusione sino a tre anni e la multa fino a mille euro.

La Procura nello specifico gli contesta che: “In qualità di sindaco di San Giorgio il 21 agosto 2018 in rappresentanza del Comune, durante la processione in onore della Madonna di Canneto, quindi un evento religioso, faceva più volte il saluto romano, evocativo del disciolto partito fascista, esaltandone, così, i principi”.

Il caso del braccio destro romanamente teso era già balzato agli onori della cronaca nel novembre 2018, quando la foto dell’allora sindaco di San Giorgio a Liri mentre, in veste istituzionale e alla presenza del gonfalone della Città si cimentò nel saluto romano, schizzò in rete e sui media.

Il caso fece rumore, tanto rumore mediatico. Lui Modesto Della Rosa si difese, definendo il tutto come un gesto goliardico, tra lui ed alcuni concittadini sangiorgesi che, durante la processione, lo avrebbero salutato con un “Ave sindaco”, parafrasando il ben noto “Ave Cesare”, al quale lui avrebbe risposto alzando il braccio e pronunciando un “Aves cives”.

Nei prossimi giorni nei suoi confronti si aprirà il processo al Tribunale di Cassino, dinanzi al giudice Casinelli. L’ex sindaco è assistito dall’avvocato Giuseppe Di Mascio. Proprio la difesa ha già spiegato che, nel dimostrare, l’assenza del reato “farà leva su alcuni precedenti giurisprudenziali”.

Nel processo, ovviamente, saranno chiamati a testimoniare i presenti al momento del fatto avvenuto nell’estate del 2018, tra essi alcuni ex amministratori.

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