San Biagio senza scuole, vigili né farmacia: il medico arriva due volte a settimana, il pane anche porta a porta

San Biagio senza scuole, vigili né farmacia: il medico arriva due volte a settimana, il pane anche porta a porta
di Stefano De Angelis
Venerdì 3 Marzo 2023, 09:45 - Ultimo agg. 23:32
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«Una volta c'erano il forno, il barbiere e anche la scuola. Ora le attività commerciali si contano sulle dita di una mano e non c'è neanche un vigile urbano. Di questo passo il paese rischia di scomparire». È il grido di allarme che si alza tra i vicoli di San Biagio Saracinisco, caratteristico centro della Val di Comino a un tiro di schioppo dal cuore del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Lì, a quota 866 metri sul livello del mare, circondati da suggestivi monti e a ridosso del confine con il Molise, da tempo si è alle prese con un progressivo calo della popolazione. La stessa emergenza con cui devono fare i conti altri piccoli borghi della Ciociaria.

A San Biagio i residenti sono ormai scesi a 304 (dato al 31 gennaio 2023 esclusi gli iscritti all'Aire, italiani all'estero), ma quelli che vivono sul posto sono ancora di meno e sono soprattutto anziani. C'è chi, infatti, pur comparendo sull'anagrafe locale, si è trasferito in comuni limitrofi o città. «Qui ci conosciamo tutti, tra il centro e le varie frazioni, comprese quelle più grandi di Pratola e Fontana Cicchetto, siamo meno di duecento anime e molti ormai avanti con l'età - spiega un pensionato -. Nell'area urbana del paese non arriviamo nemmeno a ottanta. Si vedono anche alcuni giovani e bambini, ma sono pochi».

L'URGENZA
Quello dello spopolamento non è l'unico motivo di preoccupazione. Ora a San Biagio, terra conosciuta anche per via dei maestri artigiani e suonatori della zampogna, si è aggiunta un'altra criticità che tiene tutti con il fiato sospeso. È quella che ha assunto i connotati di una vera urgenza. Da due mesi, infatti, ha chiuso la farmacia. Era l'unica, peraltro comunale. Il professionista cui era stata affidata in gestione è andato in pensione e ora è diventato impossibile acquistare qualunque tipo di medicinale.

«È davvero un grande problema» evidenziano diversi anziani.

Già, perché chi ha l'auto è costretto a percorrere la strada regionale 627, fatta anche di curve e tornanti, per raggiungere gli abitati vicini di Villa Latina e Atina. E poi deve risalire: una trentina di chilometri tra andata e ritorno, più la spesa per il carburante. Con l'incognita imprevisti per neve e ghiaccio nel periodo invernale.

«Ma per chi non guida, come noi e altri, o non può spostarsi autonomamente - sottolineano - è un'enorme difficoltà: deve rivolgersi a qualche familiare, se ce l'ha, a un amico oppure a qualcun altro, con il rischio di una prolungata attesa. Insomma, si deve arrangiare come può». Un'alternativa potrebbe essere il bus di linea Cotral, che arriva sino in centro, ma le corse sono risicate.
Un'altra questione sollevata dagli abitanti è quella del soccorso in caso di emergenza: «Non abbiamo un presidio sanitario stabile, giornaliero. Le ambulanze per arrivare, vista la distanza e la strada di montagna, d'inverno spesso coperta di neve, ci impiegano tempo».

MEDICO DUE GIORNI A SETTIMANA
A San Biagio, per fortuna, da alcuni mesi è presente un medico di famiglia due volte a settimana: il lunedì dalle 12.30 alle 15.30 e il giovedì dalle 11.30 alle 15. Arriva da Cassino. L'ambulatorio si trova al secondo piano di un immobile, situato in pieno centro, messo a disposizione dal Comune per garantire l'assistenza ai pazienti. «Prima anche per una visita di controllo dovevamo uscire dal paese - ricordano altri pensionati -. Lo stesso valeva per una semplice ricetta, mentre chi aveva confidenza con la tecnologia, non certo noi, utilizzava il canale online per richiederla. È quello che accade anche oggi quando non c'è il medico. Averlo qui è sicuramente importante. Il disagio, però, resta negli altri giorni in caso di immediata necessità».

E per gli altri servizi? Cosa si può trovare e cosa no? Anche a San Biagio è immancabile l'ufficio postale. È situato lungo via Provinciale, quella più importante, che attraversa il nucleo di case. Anche qui, però, lo sportello è attivo soltanto il martedì e il giovedì dalle 8.20 alle 13.45 e il sabato fino alle 12.45. Anche a San Biagio, inoltre, non c'è più la scuola: «È stata chiusa circa sette-otto anni fa, un peccato, per carenza di bambini». Gli alunni della materna frequentano a Villa Latina, quelli delle medie ad Atina. Per il trasporto c'è lo scuolabus: un altro viaggio, sempre gli stessi trenta chilometri da coprire.

UN SOLO ALIMENTARI
In centro ci sono soltanto tre attività commerciali: un alimentari, un bar e un bar-ristorante, a pochi passi l'uno dall'altro. Sono gli unici punti di riferimento. Qui, come in altri posti d'altura, il flusso aumenta d'estate quando, tra luglio e agosto, rientrano i sanbiagesi che vivono fuori e arrivano gruppi di turisti. Per tutte le altre necessità, dai vestiti a un mazzo di fiori, da un paio di scarpe a un libro, bisogna lasciare il territorio comunale e raggiungere la zona nevralgica della Val di Comino o Cassino.

«Per un lungo periodo è stato un problema anche fare la spesa: il solo market che c'era ha chiuso un paio di anni fa. Ora, da circa sei mesi, c'è un nuovo negozio di generi alimentari». Qui, oltre ad affettati, latte e altri prodotti da mettere a tavola, si può trovare anche il pane. Gli abitanti di San Biagio e delle frazioni ancor più defilate, inoltre, possono contare anche su un aiuto esterno: pagnotte e panini arrivano direttamente a domicilio. Come? «Ogni giorno passa il furgone del forno di Vallerotonda e il pane viene consegnato casa per casa oppure le famiglie lo ritirano in luoghi prestabiliti. È un meccanismo collaudato» raccontano in paese.

«Per certi versi, però, siamo un po' isolati. Servono interventi concreti per evitare che la popolazione diminuisca sempre di più. Purtroppo qui non c'è lavoro e ciò mina le sorti del nostro paese», commenta un uomo di mezz'età. Sul territorio comunale insiste anche un'altra attività commerciale: è un bar-tavola calda, si trova a Pratola, a poco più di un paio di chilometri dal centro di San Biagio e a uno dal lago di Cardito. L'economia del luogo è costituita anche da alcune aziende agricole in cui si alleva bestiame caprino e bovino.

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