Tre figli sottratti per un disegno, fine del calvario giudiziario per una famiglia di Ceccano

Tre figli sottratti per un disegno, fine del calvario giudiziario per una famiglia di Ceccano
Tre figli sottratti per un disegno, fine del calvario giudiziario per una famiglia di Ceccano
di Marina Mingarelli
Venerdì 3 Gennaio 2020, 23:36 - Ultimo agg. 4 Gennaio, 19:23
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Tre bambini strappati alla famiglia dai servizi sociali che hanno riferito alla Procura di presunti maltrattamenti in famiglia. Maltrattamenti, però, che, a conclusione delle indagini, si sono rivelati infondati, tanto che il pm ha archiviato il caso.

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IL DISEGNO GALEOTTO
Sarebbe bastato, secondo l'avvocato Tony Ceccarelli che rappresenta una coppia di coniugi di Ceccano, un disegno della loro bimba che ritraeva la mamma con un matterello tra le mani, per far scattare le indagini da parte del tribunale dei Minori che in seguito ha ordinato di portar via tutti e tre i loro bambini. La prima ha sette anni, l'ultimo arrivato ha invece soltanto sei mesi.

Tutto è cominciato nel maggio scorso quando Elena (il nome è di fantasia per tutelarne l'anonimato) la primogenita, che a causa di qualche problema di apprendimento viene seguita da una insegnante di sostegno, ha presentato alla maestra quel disegno. L'insegnante, durante le lezioni scolastiche, le aveva chiesto di disegnare la mamma. Ma quando la piccola scolara ha consegnato il suo lavoretto, la docente, insospettita da quella scena col matterello, aveva segnalato la questione ai servizi sociali.

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Nel giro di pochissimo tempo Elena insieme alla sorellina di cinque anni ed al fratellino appena nato, sono stati allontanati dalla loro famiglia e accompagnati ,le due bimbe in una casa di accoglienza a confine con Rieti; il piccino che adesso ha soltanto sei mesi, in un istituto religioso della capitale.

I genitori sono persone semplici e perbene. L'uomo di 40 anni , svolge il lavoro di corriere presso una società di trasporti. La moglie, casalinga di 37 anni , ha sempre accudito alla casa ed ai suoi bambini. Per la cronaca va detto che quando le assistenti sociali, su mandato del tribunale dei Minori, si sono recate nell'abitazione di Ceccano per portare via le bambine, la donna aveva appena partorito il suo ultimo figlio presso l'ospedale Gemelli di Roma. Siccome il bimbo aveva avuto l'ittero neonatale, i medici avevano preferito tenerlo ancora qualche giorno in osservazione.

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La mamma, pertanto, ogni giorno si recava nel nosocomio romano per allattare il bambino. Ma dopo soltanto quattro giorni dalla nascita, nel reparto neonatale ha trovato la culla vuota. Anche il suo piccino era stato affidato ad una casa-famiglia gestito da religiose della capitale.
A quel punto i due coniugi si sono rivolti all'avvocato Tony Ceccarelli per essere tutelati. Loro avrebbero riferito di non aver mai fatto del male ai loro bambini e che quel disegno era stato male interpretato.

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LA RELAZIONE DELL'ESPERTA
Ad avvalorare quanto da loro sostenuto, c'è la relazione presentata dalla dottoressa Francesca Coppola, specialista esperta in neuropsichiatria infantile, dopo l'incidente probatorio sulla piccola Elena. La consulente infatti non avrebbe ravvisato problematiche riguardanti maltrattamenti in famiglia. Elena tra l'altro, ha continuato per mesi a ripetere di voler tornare a casa dalla sua mamma e dal suo papà. E di certo una bambina maltrattata non chiede di tornare da chi le avrebbe fatto del male.

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Una vicenda che a detta del legale difensore ha segnato profondamente a livello psicologico i tre bambini. Soprattutto il più piccolo che è stato strappato alla madre nei primi mesi di vita considerati quelli più incisivi per lo sviluppo della sua personalità. Secondo il legale, tra l'altro, prima di essere accompagnati in una casa-famiglia i piccini avrebbero potuto essere accolti a casa dei nonni. Ma questi ultimi non sono stati nemmeno contattati.

Ora il giudice stabilità i tempi per il rientro dei bambini a casa, con i genitori.
Intanto la vicenda è destinata ad avere altri strascichi giudiziari in quanto i genitori che si sono visti strappare i loro figli sulla base di un disegno, chiedono di avere giustizia per il male che è stato fatto loro ma soprattutto ai loro tre bambini.

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