Fedez e la raccolta fondi: «Siamo in un periodo storico particolare. Il singolo può fare la differenza. Stare a casa? Scelta di responsabilità»

Fedez e la raccolta fondi: «Siamo in un periodo storico particolare. Il singolo può fare la differenza. Stare a casa? Scelta di responsabilità»
Martedì 24 Marzo 2020, 14:23
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Fedez grazie alla raccolta fondi lanciata con la moglie Chiara Ferragni è riuscito a raccogliere oltre 4 milioni di euro necessari a creare un nuovo reparto di terapia intensiva per l’ospedale San Raffaele di Milano. Stamattina, ospite durante “Non Stop News” in diretta su RTL 102.5, ha raccontato tutti i dettagli della mega campagna che ha coinvolto donatori da tutte le parti del mondo. 
 
«L’idea - racconta Fedez - era abbastanza semplice, quella di fare qualcosa di pragmatico che portasse un aiuto tangibile nella maniera più celere possibile.. Mettere a disposizione i nostri canali di divulgazione poteva essere una scelta vincente. L’idea è nata quattro settimane fa, non saprei dirti cosa ci siamo detti esattamente per dire eureka, ma abbiamo pensato di attivare una campagna e fare una prima donazione che accendesse i riflettori su questa raccolta fondi e la spingesse».
 
Fedez e Chiara Ferragni hanno dato il via, ma poi è stato indispensabile il contributo di tutti quanti hanno donato e divulgato l'idea. «Abbiamo visto una grande coesione e partecipazione e non solo dal punto di vista delle donazioni, perché quello che chiedevamo era anche solo di condividere la campagna per farla girare il più possibile e devo dire che questa cosa senza tantissimi cantanti, artisti e persone del mondo dello spettacolo probabilmente non avrebbe avuto il peso che ha avuto. Ci hanno supportato in tantissimi, tanti artisti italiani che internazionali, mi viene in mente Dua Lipa. Quindi c’è stata una grande partecipazione sotto ogni punto di vista, non solo dal punto di vista delle donazioni e anche il fatto che sia stata una miccia che ha scatenato una partenza di campagna per tutti gli ospedali d’Italia perché fino a prima le raccolte fondi su piattaforme dove era facile e veloce donare non ce n’erano e dall’inizio della nostra campagna ne sono nate diecimila solo il primo giorno per tutti gli ospedali d’Italia. All’inizio la campagna era per rafforzare le terapie intensive, poi nel corso abbiamo cercato di capire anche con il San Raffaele cosa fosse utile e cosa si potesse fare con la cifra raccolta e si è deciso di fare un’operazione di edilizia straordinaria e si è deciso di convertire il campo sportivo dell’università adiacente alla struttura ospedaliera in un vero e proprio reparto di terapia intensiva costruito da zero. Ieri sono state inaugurate le prime postazioni e nei prossimi giorni verranno ampliati i lavori per raddoppiare, addirittura, i posti letto».

«Nella settimana in cui è nata la campagna ho avuto veramente poco tempo di fermarmi a pensare ,perché avere la responsabilità di una cifra così grande con anche, per assurdità, le polemiche che si porta dietro, non è stato facile. Io sin da subito volevo garantire trasparenza, volevo che le cose fossero fatte bene quindi ho cercato, come potevo, di seguire i lavori, di chiedere informazioni, di farmi dare semplicemente dalla piattaforma che, lecitamente e giustamente, fa profitto rispetto alle donazioni di farmi restituire una parte del profitto che secondo me era un po’ troppa ed elargire questi soldi su altri ospedali pubblici. E’ stato parecchio impegnativo, semplicemente informarmi sul costo di una terapia intensiva, la differenza tra una terapia intensiva e una terapia intensiva ECMO, ho imparato tante cose in una settimana, che forse avrei preferito non imparare. E’ stata un’esperienza interessante ma ho avuto davvero poco tempo per tirare le somme con me stesso».
 
Ancora, Fedez lancia un messaggio ai tantissimi giovani che lo seguono: «Dobbiamo ricordarci che è un periodo storico particolare in cui, per la prima  volta, dobbiamo rinunciare alle nostre libertà individuali, ma è anche la prima volta in cui il singolo può fare la differenza e contribuire a cambiare qualcosa. Per cui è una scelta di responsabilità importante ed è giusto prenderla e importante farlo. Quindi, state a casa».
 
Infine: «La cosa bella, per darvi un esempio, è che Zuckerberg ha lanciato  la campagna di Facebook -  e se volete donate anche per la loro – e nello stesso tempo abbiamo raggiunto la stessa cifra, siamo intorno i 4,3 milioni».
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