Attentato a Brindisi, confermato in appello l'ergastolo a Vantaggiato

Attentato a Brindisi, confermato in appello l'ergastolo a Vantaggiato
Lunedì 23 Giugno 2014, 15:50 - Ultimo agg. 24 Giugno, 16:17
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​La Corte d'Assise d'Appello di Lecce ha confermato la sentenza di primo grado che ha condannato all'ergastolo e all'isolamento diurno per 18 mesi Giovanni Vantaggiato, reo confesso dell'attentato di Brindisi del 19 maggio 2012. La Corte ha ritenuto sussistente l'aggravante della finalità terroristica nella strage. Nell'attentato morì la studentessa Melissa Bassi e rimasero ferite nove persone tra studenti e passanti.





L'attentato del 19 maggio 2012 davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi fu, secondo il pg della Corte d'assise d'appello di Lecce Antonio Maruccia, un «gesto contro la giustizia» non messo in atto davanti al tribunale di Brindisi solo per «vigliaccheria». Il rappresentante della pubblica accusa lo ha detto nel corso della requisitoria al processo d'appello a Giovanni Vantaggiato per il quale ha chiesto la conferma della condanna alla pena dell'ergastolo con isolamento diurno. «Perchè quella scuola? Solo la vicinanza al tribunale? (L'imputato, ndr) Vuole un gesto eclatante e lo compie alla scuola Morvillo Falcone, per il simbolismo espresso dalla sua intitolazione, per infangare quelli che per noi sono eroi, che meglio rappresentano l'ideale di giustizia e lo fa nell'approssimarsi dell'anniversario della strage di Capaci». Quanto alla volontà di intimidire il Paese: «Questo signore ha pensato mesi e mesi - ha detto il pg Maruccia - a questo attentato. Lo ha preparato meticolosamente, fin nei minimi particolari. Ha applicato la sua intelligenza malvagia allo studio degli esplosivi. Li ha testati, fatti esplodere». «Non è un elemento accessorio, lo fa perchè vuole protestare contro la giustizia. Lui pensa prima di colpire il giudice che ha fatto la sentenza (per la truffa subita da Vantaggiato e compiuta da Cosimo Parato). Poi c'è una lievitazione dell'obiettivo che riguarda la giustizia». Secondo Maruccia, è una «finalità confessata e prescinde dalla realizzabilità».



I genitori di Melissa «Giustizia è fatta, ma non basta. Nessuno ci ridarà mai più nostra figlia». I genitori di Melissa Bassi, la studentessa 16enne morta nella strage compiuta davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi, hanno atteso in aula la lettura della sentenza della Corte d'assise d'appello di Lecce che ha confermato la condanna dell'ergastolo per Giovanni Vantaggiato. Massimo e Rita hanno poi ascoltato la lettura del dispositivo tenendosi per mano. «Tutta l'Italia - ha detto Massimo Bassi - ci è stata vicina in questi due anni, non ci ha mai abbandonato. Hanno dimostrato tutti di avere un gran cuore».
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